LATINA SCALO, SCM: LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CHIEDONO UN INCONTRO AL PREFETTO

scm tre pontiIeri, 11 aprile, le OO.SS del settore merceologico chimico-farmaceutico hanno unitariamente richiesto un incontro al prefetto di Latina D’Acunto unitamente ai consiglieri regionali della nostra provincia in merito alla vicenda della Società SCM.

Da quando, nel giugno 2008, vi fu la cessione di ramo di azienda da Gambro a SCM per i lavoratori coinvolti ha avuto inizio una vera e propria odissea con un susseguirsi di piani industriali mai davvero realizzati e comunque di volta in volta rivisti al ribasso.


Attraverso il ricorso ad una serie infinita di ammortizzatori, dal 2008 ad oggi, le proprietà che si sono succedute non hanno dato risposte concrete alla annosa richiesta di lavoro da parte dei dipendenti mortificando le loro aspettative.
Ad oggi, nello specifico, vi è attiva una Cigs per crisi aziendale per 12 (dodici) mesi riguardante 64 (sessantaquattro) lavoratori.

Crediamo sia davvero giunto il momento per una analisi approfondita di quanto accaduto cercando, contestualmente, di individuare percorsi condivisi basati sulla consapevolezza dell’assumersi le responsabilità a secondo del ruolo da ognuno ricoperto.

“Dispiace constatare, dopo oramai molti anni, il fallimento dei Piani industriali presentati alle Organizzazioni Sindacali – commenta Dario D’Arcangelis segretario generale della Filctem-Cgil di Latina -. Il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali da cinque anni, se da un lato dimostra la volontà di non declinare definitivamente l’impegno da parte della proprietà dall’altro oggettivamente testimonia una incapacità di gestione che potrebbe andare oltre la classica causale della crisi.

A confermare questa tesi, purtroppo, vi sono ulteriori segnali che non lasciano presagire scenari virtuosi nel breve-medio termine – continua D’Arcangelis -. Decisioni intraprese unilateralmente dall’azienda di ordine economico (mancato pagamento dei Tfr passati, rivisitazioni dubbie di mensilità aggiuntive consolidate, non puntualità nel pagamento degli stipendi e mancato versamento delle quote rispetto alla previdenza complementare) e normativo (mancato ricorso a misure strutturali con finalità di riduzione dell’onere relativo ai costi fissi).

Con l’incontro in Provincia auspichiamo maturino le opportune condizioni per un reale rilancio dell’attività anche per mezzo di eventuali valutazioni legate a possibili nuove opportunità di partnership. Comunque riteniamo l’iniziativa utile
quanto meno per una socializzazione dello stato dell’arte”