GUARDIA COSTIERA IN AZIONE AL LIDO SERAPIDE DI GAETA

*Guardia Costiera all'esterno dello stabilimento Serapide*
*Guardia Costiera all’esterno dello stabilimento Serapide*

Sigilli a una parte dello stabilimento Serapide di Gaeta. Lo hanno eseguito ieri mattina i marinai della Guardia Costiera di Gaeta agli ordini del comandante Francesco Tomas facendo seguito a un provvedimento del gip del Tribunale di Latina De Luca che ha confermato un sequestro di iniziativa portato a termine lo scorso 23 agosto dalla stessa Capitaneria, e convalidato all’epoca dal pm Mara Mattioli.

I sigilli sono così stati nuovamente apposti a un gazebo di dimensioni 4,50×5,80 metri costituito da pali in legno e struttura in alluminio coperto da telo di plastica, un pergolato in legno lamellare di dimensioni 4,60×11,60 metri costituito da sette pilastri e nove travi in legno con copertura in telo di plastica e a una tettoia antistante i locali igienici avente una dimensione di 8×2,20 metri costituita in travi in legno e copertura in PVC.


*I marinai appongono i sigilli*
*I marinai appongono i sigilli*

Tutte strutture, era già emerso in un sopralluogo del 30 gennaio scorso, stabilmente ancorate tramite piastre bullonate, su di un basamento in cemento piastrellato e rialzato dal piano spiaggia. Il tutto, strutture di copertura e basamento, realizzate senza alcuna autorizzazione da parte del Comune e del Demanio marittimo.

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*Sigilli anche alla tettoia antistante i locali igienici*

Una vicenda che si trascina da anni e su cui Giorgio Riciniello, tra l’altro presidente del sindacato balneari di Gaeta e titolare della struttura, non manca di sottolineare: “Tutta la documentazione è da anni nella disponibilità del Comune. Ho effettuato una prima richiesta nell’aprile del 2007 per un copertura stagionale e poi un’altra, nell’ottobre dello stesso anno, senza avere mai ottenuto fino a oggi né un parere positivo né uno negativo. E anzi, sono stato rimbalzato da un ufficio all’altro nonostante della copertura avessi bisogno per ragioni di funzionamento della mia struttura ricettiva. Non contesto l’attività dei giudici ma perché, chiedo, la macchina amministrativa comunale è così lenta?”.

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*Una parte dell’area interna al lido ora inaccessibile*

Ieri intanto, i primi turisti del mare, già occupavano gli ombrelloni dello stabilimento. E trovarsi di fronte i nastri dei sigilli non deve aver fatto loro una buona impressione né altrettanto buona pubblicità all’imprenditore balneare. Verosimilmente nei prossimi giorni gli avvocati difensori Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Ausilio presenteranno ricorso al Riesame, quanto meno per una sospensiva del provvedimento. Il rischio concreto è di non poter utilizzare per tutta l’estate l’area sotto sequestro stante che “la permanenza del reato contestato cessa solo o con lo sgombero del bene o con il rilascio della concessione”.