ITRI, DIMINUISCONO I PORTALETTERE. SI INFURIA L'UTENZA

POSTE ITRI 2Una dura protesta, seguita da una raccolta di firme da inviare alla direzione centrale delle Poste a Roma, si è registrata a Itri dove ieri si è sparsa la notizia che, dal prossimo 10 giugno, verrà diminuita di una unità il numero dei portalettere che servono l’utenza locale. Da sei, i postini diventeranno cinque. Li aspetta il gravoso lavoro di servire un’utenza sparsa su un territorio di ben 11.000 ettari, il più vasto degli Aurunci e uno dei primi cinque in provincia.

Tradotto in numero di abitanti, il dato della superficie si legge 10.500 anime d’inverno e oltre 15.000 d’estate, con una dimensione chilometrica dell’utenza che dista dal centro paese, dieci km sull’asse Itri-Sperlonga, 13 km sulla Itri-Santuario-San Nicola- Campodimele, quattro sulla Itri-Fondi e altrettanti sulla Itri-Formia.


Circa cinquemila persone, d’estate, debbono essere servite in case rurali, dove più di qualche volta cani lasciati incautamente liberi dai padroni delle ville hanno azzannato, fatto rovinare a terra con il ciclomotore o costretto alla fuga i portalettere in servizio. La decisione, presa dalla Poste centrali, è stata comunicata al CPD (Centro Primario di Distribuzione) di Formia, dal quale dipendono lo smistamento e l’effettiva distribuzione della corrispondenza in sei comuni limitrofi, tra i quali Itri.

“Certamente il provvedimento penalizza anche altri centri –sottolinea Piersalvatore Ruggieri, portavoce dell’utenza esasperata e primo firmatario della petizione- ma la conformazione urbanistica di Itri rende il taglio, per noi, molto più dannoso che per altri comuni. Ci sorprende anche il silenzio dei sindacati che, a quanto riferitoci, hanno sottoscritto il “dicktat” di Roma, a conferma del loro sempre più abituale allineamento con i vertici delle aziende che dovrebbero contestare nelle scelte antipopolari. Poiché onestamente non ci restano molte armi in mano per costringere l’ente Poste a rivedere le scelte adottate, ci mobiliteremo per colpirlo al cuore economico.

Cercheremo di convogliare l’utenza verso omologhi servizi concorrenziali alle Poste e, soprattutto, faremo pressioni presso quanti depositano i loro risparmi alla Posta per far dirottare le somme affidate all’Ente verso altri siti preposti allo stesso servizio. Non è concepibile – conclude Ruggieri – che dopo i tanti danni arrecati finora(bollette consegnate dopo il termine di scadenza, trafile lunghissime per il ritiro di raccomandate, file interminabili agli sportelli, ecc.) l’ente Poste possa giocare ancora una volta sulla pelle della gente, soprattutto di quella che lavora e che deve chiedere permessi per poter ottemperare alle proprie esigenze presso gli sportelli lumache delle poste. Il tutto, mentre i sindacati stanno a… guardare”.