Secondo colpo, nel giro di un anno, ai danni della struttura ricettiva “Taverna Ristorante Fra’ Diavolo” di Itri. Il noto esercizio di ristorazione gestito da Massimo Saccoccio, ha subìto un nuovo furto con scasso ieri notte, dopo che già un anno fa, e precisamente nella prima decade del mese, era stato “visitato” dai ladri notturni. In quel caso i ladri erano entrati dall’ingresso del gazebo chiuso posto prima dell’ingresso alla struttura muraria e avevano portato via un nuovissimo televisore a schermo gigante, tre personal computer, prosciutti, champagne, bottiglie di vini pregiati per un valore totale di più di qualche migliaio di euro.
Anche questa volta i ladri sono penetrati usando l’accesso del gazebo esterno, quello che si affaccia sul piazzale dove c’è la storica fontana “Gioacchino Murat”, forzando poi la porta che immette nelle sale con le pareti murarie. Ma, stranamente, in questo raid, si sono “limitati” a portare via un computer, un cordless, il registro dei “corrispettivi” e altri libri contabili credendo che potessero contenere valuta cartacea. Distrutto parte dell’arredo dell’ingresso (tendaggi e addobbi) per un danno calcolato in duemila euro.
Nulla, invece, è stato portato via dal fornitissimo magazzino dei prosciutti, champagne, liquori, vini, formaggi e altro, di cui è dotata la struttura, famosa anche per ospitare ogni anno la star che si esibisce nello spettacolo musicale della festa patronale della Madonna della Civita, e tra i cui nomi di spicco si ricordano Riccardo Cocciante, Peppino Di Capri, Claudio Villa, Massimo Ranieri, Little Tony, Don Backy, Michele Zarrillo, Aurelio Fierro, Franco I e Franco IV, tanto per citarne alcuni. Forse la mancata visita al “magazzino viveri” è saltata perché i ladri potrebbero essere stati disturbati dal passaggio, sulla vicina statale Appia o su Corso Appio Claudio (lato Roma), le due strade sulle quali la struttura, dal doppio ingresso, si affaccia. Sul nuovo raid malavitoso stanno indagando i Carabinieri della locale stazione agli ordini del comandante Giovanni Persico.
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