LA FILCTEM CGIL SULLA PROCEDURA DI MOBILITA’ ACQUALATINA

La Filctem-Cgil esprime incredulità ed amarezza per le dichiarazioni del segretario generale della Femca-Cisl circa l’epilogo del percorso sindacale sulla procedura di mobilità, per 25 figure professionali in esubero, aperta il 29 maggio dalla società Acqualatina.

“Nei fatti, come già precedentemente denunciato, per esclusiva volontà della Femca-Cisl si è voluto consapevolmente escludere la Filctem-Cgil dalla discussione privandola della possibilità di dare un contributo nell’interesse dei lavoratori”, commenta Walter Cassoni, segretario provinciale della Filctem-Cgil di Latina.


“La strategia degli incontri separati, in realtà finalizzati solo a preservare gli attuali equilibri di potere, in realtà indebolisce e spacca i lavoratori (uniche vittime incolpevoli della prepotenza e dell’arroganza di chi crede di poter decidere su tutto e tutti)”.

“La Rsu e la Femca-Cisl, contando sulla complicità silenziosa dell’azienda, sono gli unici responsabili di tale situazione.

Ma, della serie oltre al danno la beffa (e seguendo un copione tutt’altro che originale), ognuno di essi da oggi avrà modo di individuare in noi i principali responsabili”, continua Cassoni.

“Poco importa se, prima del loro incontro di lunedì 10 giugno tutti (azienda compresa) avevano già fissato le assemblee per i giorni immediatamente successivi 11 e 12 giugno (sintomo della pianificazione di un percorso per tempo definito e mirato alla totale nostra esclusione). Così come la totale indisponibilità aziendale a “darci udienza” a conclusione dell’incontro del 10 giugno non può che essere percepita come la inequivocabile volontà di discriminare la Cgil per dare, nel contempo, la possibilità agli altri di poter andare in assemblea in solitario brandendo la bandiera degli eroi, senza però dare alcuna possibilità di diritto di replica”.

“Conoscendo i punti di caduta concordati unitariamente nelle riunioni del 3 e 20 maggio, relativamente ai criteri per:

– la gestione della mobilità (volontari e pensionabili );
– incentivi all’esodo (contenendo la sperequazione tra la prestazione Inps e la retribuzione percepita);
– durata della mobilità (estendendola a tutto il 2014);
avevamo già anticipato all’azienda, nella riunione del 05 giugno, la nostra chiara volontà di siglare l’Accordo, non ritenendo sussistere alcuna contraddizione con la nostra non firma dell’Accordo di solidarietà”.

“Peccato che nessuno aveva fatto cenno alla volontà di derogare al D. L.vo 368/2001 (che sancisce l’impossibilità, per le aziende che ricorrono alla mobilità, di assumere nei sei mesi successivi lavoratori con mansioni identiche a quelle individuate per licenziare)”.

“Ennesima scorrettezza che, comunque, non ci farà fuggire dalle responsabilità; quindi, nonostante tutto, condivideremo l’Accordo di mobilità dimostrando l’assoluta assenza di preconcetti demagogici verso Acqualatina”.

“L’unico errore fatto, si fa per dire, è quello di non aver subito la prepotenza (sintomo di debolezza latente tipica degli insicuri) di qualcuno, che ci avrebbe voluto passivi ed ubbidienti”.

“Auspichiamo nella maturità dei lavoratori che, a tempo debito, avranno la concreta possibilità di poter ripristinare le più elementari condizioni di democrazia quale reale garanzia collettiva”.

comunicato Acqualatina4