Il Presidente della Giunta regionale Zingaretti ha annunciato recentemente l’avvio delle procedure necessarie a rendere pienamente operativo l’utilizzo dei fondi previsti nell’ambito del POR FESR 2007-2013 (Programma operativo regionale del Fondo europeo di Sviluppo Regionale) per una somma complessiva di 150 milioni di euro. Si tratta dei cosiddetti fondi strutturali assegnati alla Regione Lazio perché la stessa li integri con una quota di cofinanziamento proprio, li investa e li distribuisca agli operatori economici al fine di incrementare la competitività del sistema produttivo regionale.
È un’iniziativa opportuna, alla quale è però necessario che segua un reale impatto sul territorio: in un suo recente intervento relativo alle opportunità mancate nell’ambito della programmazione comunitaria 2007-2013, il neo ministro per la coesione territoriale Trigilia non ha mancato di rilevare la cronica incapacità della Regione Lazio nell’impiego dei fondi europei.
Per le piccole e medie imprese della nostra Provincia diventa vitale intercettare queste risorse al fine di rivitalizzare l’attività produttiva. I dati che emergono dal rapporto sullo stato delle province del Lazio sono impietosi: il territorio pontino, più di altri, sta risentendo della crisi economica congiunturale. Il tasso di produttività del lavoro, che analizza il valore aggiunto di ciascun lavoratore nella creazione di ricchezza e misura l’efficienza dell’impego del fattore lavoro nei processi produttivi, evidenzia come in Provincia di Latina il dato (pari a 48.976 euro) sia nettamente inferiore a tutte le altre province del Lazio, con la classifica guidata da Roma (con 70.548 euro). Le variazioni risultano negative con riferimento a tutti gli indicatori principali: in provincia di Latina nel 2011 le imprese attive risultano essere 47.457 (a fronte di 47.912 del 2010, con un saldo negativo di 455 unità), mentre 265 imprese hanno cessato la loro attività nello stesso anno di iscrizione. Non sorprende quindi che, in generale, il PIL pro capite nel nostro territorio registri una flessione del 8,1% attestandosi a 21.954 euro contro i 32.074 euro dell’area capitolina.
In coerenza con quanto previsto dalle indicazioni comunitarie, i fondi strutturali saranno finalizzati ad innalzare la capacità di innovazione del sistema produttivo e ad attrarre risorse addizionali al sistema creditizio. Entro l’autunno di quest’anno è prevista la pubblicazione di avvisi pubblici con margini di intervento che vanno dalla patrimonializzazione delle imprese, alla costituzione di fondi di garanzia per migliorare l’accesso al credito, alla promozione dell’efficientamento energetico e della green economy, al sostegno alle nuove attività attraverso fondi per l’avvio delle start up.
Perché questi 150 milioni di euro non restino un vago miraggio per le PMI della nostra provincia è necessario che tutti i soggetti coinvolti (operatori economici, associazioni di categoria e Istituzioni) facciano ciascuno la propria parte. Le criticità sono di varia natura e l’esperienza mostra: una scarsa propensione delle imprese locali a concorrere per l’aggiudicazione delle risorse; difficoltà nell’assorbimento dei fondi in coerenza con gli obiettivi per i quali sono stati attivati; una sostanziale resistenza delle PMI nel costituire reti di imprese; un’oggettiva opacità nella comunicazione delle opportunità da parte della Regione Lazio negli anni passati; l’esigenza di un servizio di orientamento più adeguato agli operatori.
In rappresentanza dell’Ente che rappresento, resto a disposizione di tutte le associazioni di categoria al fine di migliorare le informazioni sulle opportunità attivate e non mancherò di incalzare gli organi regionali, qualora ce ne fosse bisogno, perché gli avvisi pubblici siano sempre più trasparenti e i funzionari della Regione preposti svolgano quella funzione di guida e di orientamento di cui le imprese hanno bisogno.
Davide Minchella
Assessore ai fondi UE della Provincia di Latina
