LA GUARDIA COSTIERA SEQUESTRA IL PONTILE ENROS A PONZA

*Il pontile Enros*
*Il pontile Enros*

Dovrà sgomberare il pontile dalle imbarcazioni presenti entro domani sera in virtù di un decreto di sequestro preventivo eseguito ieri dalla Guardia Costiera di Ponza. Il pontile è l’Enros, l’approdo al centro della baia del piccolo porto borbonico di Giancos, di Enzo Mazzella, tra l’altro presidente del Sib isolano. Circa trenta le imbarcazioni che può accogliere quando è al massimo dell’attività e cinque le persone impiegate oltre due part time.

Secondo la contestazione della Guardia Costiera la passerella del pontile, a seguito di misurazione, sarebbe risultata circa cinque metri e mezzo più lunga di quanto dichiarato nel carteggio presentato nel luglio del 2010 in Comune dallo stesso Mazzella, all’indomani delle operazioni che a giugno, sempre del 2010, portarono al sequestro di dieci approdi. Successivamente, proprio nel tentativo di sbloccare quella situazione, a ognuno dei titolari dei pontili isolani venne chiesto di presentare in Comune un progetto per la rimodulazione ovvero una riduzione del proprio pontile.


*Il pontile Enros da un'altra prospettiva*
*Il pontile Enros da un’altra prospettiva*

Mazzella ne presentò uno il 19 luglio del 2010 che però fu giudicato non sufficiente e uno il giorno successivo a cui il Comune diede l’ok. Per un mero errore materiale l’ufficio che ricevette il progetto, però, avrebbe protocollato il progetto del 19 e non quello del 20. E ieri, quando il personale della Guardia Costiera si è presentato per compiere le proprie misurazioni ha riscontrato che la passerella era lunga cinque metri e mezzo in più rispetto alla documentazione. Oltre a rilevare la presenza di una pedana di servizio a cui, però, secondo un regolamento regionale, basterebbe una mera comunicazione a farne ottenere il permesso.

Amareggiato Mazzella già domani sarà in Procura per trovare un modo di ricomporre la situazione e addivenire a una soluzione che permetta di sbloccare quanto prima il pontile. D’altronde vedersi sequestrare l’approdo a giugno, dopo un maggio non proprio positivo per numero di barche giunte sull’isola, non è esattamente il viatico migliore all’inizio di una buona stagione estiva.