MORIA DI DELFINI PER MORBILLO, SCARSITA' DI CIBO E INQUINAMENTO


delfinic2a9amadonnaA maggio scorso i ragazzi dell’isola di Ponza sono stati coinvolti nel progetto della Marina militare e dell’associazione Marevivo denominata “Delfini guardiani”. Si trattava di una iniziativa tesa a sensibilizzare i giovani al rispetto del mare e dell’ecosistema marino.

Oggi Marevivo e la Marina Militare si stanno prodigando per la tutela dei delfini, poiché è stata registrata la morte di 150 delfini in 100 giorni lungo le coste italiane.

Ad un incontro che si è tenuto a Roma due giorni fa il coordinatore del Cert e ricercatore dell’università di Padova, Sandro Mazzariol, è intervenuto per sottolineare come la causa del decesso di un così considerevole numero di delfini sia dovuta non solo al morbillo, ma anche all’inquinamento e al poco cibo.

Tra  Gaeta e Ponza, il Circeo e Ventotene è possibile vedere gruppi di delfini. Seppure al momento questi Comuni non risultano iscritti alla Carta del Partenariato – stipulata nel 2009 con 25 Comuni iscritti tutti della Liguria, Toscana e Sardegna -, la presenza dei simpatici mammiferi è innegabile anche nel golfo di Gaeta e isole ponziane.

E allora, è importante sapere che i partecipanti all’incontro che ha avuto luogo due giorni fa a Roma ha concluso che “se da una parte il morbillivirus si conferma fattore principale dell’anomala moria di delfini che da gennaio interessa le coste del Tirreno, dall’altra va sottolineato che le stenelle, quasi tutte di giovane età inferiore ai 20 anni, sono morte per una serie di concause, scarsità di cibo, pesca intensiva, inquinamento che riduce le difese immunitarie dei cetacei. In sintesi un mare malato a causa dell’azione umana”.