CISTERNA, SINDACO E CAPIGRUPPO CHIEDONO ALLA FINDUS DI RITIRARE LE LETTERE DI LICENZIAMENTO

Findus_sciopero 018_mdDopo il corteo e l’assemblea pubblica aperta, a dare ulteriore forza all’azione contro i licenziamenti attuati dalla Findus c’è anche un documento ufficiale redatto e sottoscritto dai capigruppo del consiglio comunale di Cisterna. Il documento di solidarietà e a sostegno dei lavoratori della Findus ha visto la luce questa mattina, come annunciato nell’assemblea di sabato scorso.

Il sindaco ed i capigruppo di tutte le forze politiche presenti nel consiglio comunale, chiedono alla proprietà Csi Findus di tornare sui propri passi, ritirando le lettere di licenziamento e tornando a sedere al tavolo della trattativa sindacale per trovare un equilibrio tra le esigenze dell’azienda ed il mantenimento dei livelli occupazionali.


Destinatari del documento il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – con la richiesta di un suo intervento decisivo ed incisivo, al fine di scongiurare i licenziamenti messi in atto dalla società – e i presidenti della Regione Lazio e della Provincia di Latina affinché istituiscano un tavolo di coordinamento per monitorare la grave situazione di recessione industriale, indispensabile per affrontare in maniera organica e sinergica l’emergenza occupazionale.

“Con questo documento – afferma Merolla – confermiamo formalmente quanto dichiarato sabato scorso nel corso dell’assemblea. E cioè che il lavoro è un bene primario e che i progetti di vita di ognuno sono fondati sulla stabilità e certezza del lavoro. Chiediamo alla CSI il ritiro dei licenziamenti annunciati e la riapertura del tavolo delle trattative per avviare processi condivisi con le parti sociali e sindacali, nella consapevolezza del dramma che ha investito le famiglie colpite dalla decisione aziendale”.

“Mi dispiace – a margine aggiunge il primo cittadino – che si stia montando una polemica politica, a mio avviso sterile, non tenendo conto che la difesa dei posti di lavoro non ha colore né fazione ma deve essere condotta in maniera collegiale per il raggiungimento degli obiettivi. Quella di sabato scorso, non era una seduta di consiglio comunale straordinaria ma un’assemblea pubblica. Le convocazione ai sindaci dei comuni vicini, ai senatori, deputati,  assessori regionali e alle altre autorità, sono state inviate per iscritto; mentre per i nostri consiglieri comunali, trattandosi appunto di assemblea, si è provveduto con una convocazione informale per via telefonica. Visto il tema, francamente mi aspettavo più compattezza, anche se non dubito sulla volontà di tutti di raggiungere lo stesso obiettivo. Per questo invito ad evitare polemiche inutili che possono solo ostacolare il nostro fine comune che, ripeto, è la salvaguardia dei valori occupazionali nello stabilimento Findus. Nell’assemblea di sabato non era importante che ciascuno intervenisse per esprimere la contrarietà ai licenziamenti, quanto invece, così com’è stato, essere presenti al fianco dei lavoratori. Motivo per il quale tutte le autorità presenti hanno raccolto il nostro invito ad un solo intervento per rappresentante di categoria: un esempio per tutte le battaglie future”.