FINDUS CISTERNA, LA SOCIETA' NON RITIRA I LICENZIAMENTI MA OFFRE INCENTIVI PER L'ESODO VOLONTARIO

Lo stabilimento Findus di Cisterna
Lo stabilimento Findus di Cisterna

Un timido raggio di sole spunta dal cielo nero sopra lo stabilimento Findus di Cisterna.

Non c’è accordo fra sindacati e dirigenza aziendale ma le prospettive per i lavoratori appaiono da stasera meno deprimenti.


Poco fa, presso il ministero del Lavoro, si è conclusa l’ultima decisiva riunione istituzionale convocata per salvare i 51 operai che qualche giorno fa hanno ricevuto la lettera di licenziamento.

Nonostante le fortI pressioni esercitate da tutti gli organi istituzionali, la CSI Findus non recede dai suoi intenti di riorganizzare lo stabilimento tagliando 51 unità dalla produzione.

Quindi, l’azienda non ritira i licenziamenti ma si sarebbe resa disponibile (così ci dicono i rappresentanti sindacali presenti all’incontro) a mettere in campo una serie di strumenti per fare in modo che l’impatto dei tagli sia meno traumatico per le maestranze.

Si tratta di incentivi per l’esodo volontario dei lavoratori che decideranno di lasciare il posto nella fabbrica di surgelati di via Appia. Un congruo incentivo, sembra, ma le cifre ancora non si conoscono.

Poi, alla presenza dei funzionari dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, si è parlato di prepensionamenti per coloro che ne hanno i requisiti e turnazioni di part-time, sempre rigorosamente su base volontaria.

La dirigenza CSI Findus si è presa fino al 3 settembre prossimo per organizzare questa complicata manovra.

Intanto però, gli operai licenziati restano senza lavoro e senza cassaintegrazione nella speranza di essere, diciamo così, “ripescati” nel caso qualche loro collega decida di chiamarsi fuori.

Già da stamattina lo sciopero dei lavoratori Findus è stato ritirato e chi ha potuto (quindi nessuno tra i 51 operai licenziati la settimana scorsa) è rientrato in fabbrica.