GAETA, SOSPETTI SUL CONCORSO PER L'ISTRUTTORE INFORMATICO AL COMUNE. ESPOSTO IN PROCURA

"Palazzo municipale di Gaeta"
“Palazzo municipale di Gaeta”

I fatti risalgono ad una procedura concorsuale per assumere un istruttore informatico all’interno del Comune circa tre anni fa. Da quella gara viene fuori una graduatoria secondo alla quale in prima posizione, per ottenere il posto full time dei due da assegnare, l’altro è part time, un 38enne di origini napoletane e residente a Mondragone. Ricordiamo che per partecipare era necessario lo status di invalido, perché il concorso era dedicato alle categorie protette, cioè quelle dei diversamente abili. Status che doveva ovviamente essere riconosciuto dall’Inps tramite la registrazione dei nominativi nei propri appositi registri.

Sta di fatto che in seguito all’esito del concorso anche lo stesso Comune di Gaeta si accorge che lo status di invalido del vincitore decade e non viene riproposto da tanto da essere assente da questi registri. Così sospende la validità della prima posizione ottenuta dal 38enne. Così nell’aprile del 2011 il Comune di Gaeta comunica all’interessato di aver revocato la determinazione che sanciva la sua vittoria concorsuale perché egli stesso risultava a quel punto privo del necessario requisito richiesto relativamente all’iscrizione nelle liste del collocamento obbligatorio.


A quel punto però il vincitore del concorso comunale chiede formalmente di revocare l’annullamento della sua vittoria perché egli stesso nel frattempo ha provveduto a ricorrere in giudizio presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere contro l’Inps di Caserta per avergli tolto lo status di invalido dopo la visita di routine. Il Comune prende tempo e decide di attendere gli esiti processuali. Nell’aprile scorso i legali dell’uomo fanno pervenire in Comune l’esito positivo del ricorso e il riconoscimento dell’invalidità al 46 percento. Perciò nel giugno scorso il Comune di Gaeta riconosce nuovamente gli esiti concorsuali e procede con l’assunzione.

Dal Primo luglio l’uomo è in servizio, ma questa situazione non risulta legittima alla scrivente della segnalazione agli organi inquirenti e giudiziaria, che rimane fuori dall’assegnazione del posto. “Dopo aver partecipato al concorso tra una ventina di concorrenti, tutti invalidi, mi accorgo di essere stata superata da un sedicente avvocato diversamente invalido. E allora mi chiedo come egli possa aver effettuato e addirittura superato le prove senza essere riconosciuto invalido. Lo status di invalido – prosegue la donna – è infatti decaduto prima delle prove di esame. Ci devono essere stati alla base dei comportamenti di verifica e controllo lacunosi”.

Le accuse diventano ancor più gravi quando la donna decide di giustificare tutta questa situazione con professionisti compiacenti, per usare un eufemismo, e scambi di non meglio precisata natura. A questo punto visti i toni della lettera saranno probabilmente Procura e Guardia di Finanza ad indagare.