I Botticelli, trascorsi nove mesi dal duplice omicidio di Sezze Scalo, sono pronti a parlare con i magistrati. Diverse volte il sostituto procuratore Gregorio Capasso, titolare dell’inchiesta sull’uccisione di Alessandro Radicioli e Tiziano Marchionne e sul duplice tentato omicidio di Gianluca Ciprian, ha cercato di interrogare Stefano Botticelli, il fratello Maurizio e il nipote Enrico, arrestati per quei fatti di sangue del 29 ottobre scorso.
I tre indagati, difesi dal prof. Carlo Taormina, sono sempre rimasti in silenzio e hanno sempre rigettato le richieste per essere ascoltati. Il prof. Taormina, avendo ora in mano tutti gli accertamenti tecnici da lui richiesti a dei consulenti di fiducia, in particolare quello sul video registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’area di servizio teatro dei delitti, adesso è pronto per far rispondere i tre alle domande del magistrato, ultimo atto forse prima della chiusura delle indagini.
Il legale, inoltre, preannuncia che non chiederà riti alternativi, ma affronterà per i tre setini la Corte d’Assise. Il duplice omicidio sarebbe scaturito da un contrasto tra Stefano Botticelli e Alessandro Radicioli per un debito di droga.
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