GAETA, NUOVE LINEE GUIDA PER MAXI BANDO SUI RIFIUTI

"Palazzo municipale di Gaeta"
“Palazzo municipale di Gaeta”

Dopo un anno ci si riprova. Sono passati esattamente dodici mesi da quando il 3 agosto dell’anno passato l’amministrazione comunale di Gaeta approvava le linee guide per l’affidamento della raccolta di rifiuti in città con l’inizio dell’era del porta a porta. Tentativo andato fallito alcuni mesi fa quando alcuna offerta ha soddisfatto le richieste e il bando è stato ritirato, col servizio finito alla Ipi-Egocar.

Oggi, giovedì, il Consiglio comunale ha approvato la nuova delibera. Tutt’altro che convergenti le posizioni all’interno dell’assise come si auspicava in considerazione dell’importanza dell’argomento. Per il quale è stata osservata anche l’inversione dei punti all’ordine del giorno. Si sono aperti i lavori proprio con le linee guide. Non prima di un durissimo botta e risposta tra il sindaco Cosmo Mitrano e il consigliere Antonio Raimondi sulla questione incompatibilità del primo cittadino. Insomma i toni sono stati avvelenati sin dal principio.


E se il buon giorno si vede dal mattino, la discussione del punto non poteva essere diversa

"Raccoglitori per il porta a porta"
“Raccoglitori per il porta a porta”

da come rivelatasi. Analogamente al bando precedente si tratta di nove anni, o sei più tre, per un ammontare complessivo di circa 54 milioni di euro. Anzitutto lo stesso Raimondi ha intimato al segretario comunale di inviare tutti contenuti della delibera e le linee guide alla Procura della Repubblica di Latina e alla Procura della Corte dei Conti. Pronta la risposta del consigliere Accetta che ha ricordato come lo stesso trattamento doveva dedicarsi per gli affidamenti durante l’amministrazione Raimondi. Dopo l’esposizione dell’assessore Vona, è stato lo stesso Raimondi ad aprire la serie degli interventi contestando tutti gli aspetti a suo dire lacunosi.

Prima di tutto “l’assenza di contenuti politici” vista la completa delega al dirigente nella redazione del bando. Ma ciò che maggiormente non convince, e non solo Raimondi, visto come anche altri si sono accodati su alcuni aspetti, sono i dati economici contenuti nel conto economico allegato. Come l’esclusione dall’affidamento delle villette e dei parchi pubblici che dovranno così essere appaltati con una spesa aggiuntiva. Grande contestazione ha riscosso anche l’ammontare della cifra da spendere, attorno al milione di euro, relativamente al conferimento in discarica per tutta la durata dell’appalto.

Perché mentre se da una parte si punta al 65 percento di differenziata dall’altra non si cala la cifra della discarica che però nel volume di conferimento dovrebbe essere inversamente proporzionale all’aumento di differenziata. Cioè più si differenzia meno si sfrutta la discarica, e allora perché pagarla uguale. Attacchi anche sulla spesa di sensibilizzazione della cittadinanza, che ammonta a circa 60mila euro per tutti e nove gli anni. E anche sulla cifra di spesa pro capite che a Gaeta, secondo Raimondi, arriverà a 278 euro, tra le più alte in Italia. Ma la vera crociata, un po’ tutti i consiglieri di minoranza, e con l’aggiunta anche del consigliere dell’Udc Giuseppe Matarazzo, l’hanno condotta sul personale stagionale e a tempo indeterminato che si occupa della raccolta rifiuti. Che come da contratto nazionale deve essere trasferito da azienda ad azienda ad ogni campio di appalto.

*Antonio Raimondi*
*Antonio Raimondi*

Ma una serie di difetti costitutivi attualmente in essere col consorzio potrebbero non obbligare la prossima ditta a rispettare le assunzioni. Insomma, per questi e altri motivi sollevati, si chiedeva in coro, maggioranza a parte, di rimandare il punto e corredarlo dei contenuti mancanti. Ovviamente la richiesta è stata declinata, e neanche così gentilmente viste le parole di fuoco utilizzate dal sindaco nel suo intervento. Gli emendamenti sono stati tutti rigettati, segno del clima da barricate che si respira. Un vero e proprio atto di forza adoperato anche per tutti gli altri punti all’ordine del giorno.

Anche perché dopo la pausa dell’ora di pranzo nei banchi della minoranza sono rimasti solo Antonio Raimondi, Marina Costabile e Pina Rosato. Scongiurata infine la crisi di maggioranza perché il consigliere Matarazzo ha ritirato le mozioni sul Riciniello e sull’area Eni.