FORMIA, SOSPETTI SUI PREZZI DI ACQUISIZIONE DI TERRENI AD ACQUALONGA. LA DENUNCIA DI UN'ALTRA CITTA'

*Paola Villa*
*Paola Villa*

E’ stato certamente uno dei punti più controversi dell’ultimo Consiglio comunale di Formia, che ha fatto tremare per la prima volta le gambe della maggioranza. Quello della definizione dei prezzi di cessione da riconoscere ai proprietari dei terreni del piano di edilizia residenziale del quartiere Acqualonga. Una commissione a monte della votazione particolarmente animata sulla quale Paola Villa di Un’Altra città ha espresso tutti i propri dubbi.

“La forzatura più preoccupante – ha esordito la Villa -, a nostro modo di vedere, si è consumata quando si è discusso dei piani di zona 167 Acqualonga e, in particolare, del terreno di proprietà della signora Forte Maria, zia del consigliere Udc Nicola Riccardelli (ndr da lui stesso confermatoci). Tutta la vicenda dimostra come l’amministrazione precedente e inspiegabilmente quella attuale abbiano voluto in ogni modo assecondare anche in violazione di norme di legge le richieste della signora Forte, fino ad arrivare, con la votazione di lunedì scorso, a riconoscergli un prezzo per la cessione volontaria notevolmente superiore a quello liquidato agli altri proprietari dei terreni ricompresi nel medesimo piano di zona.


*Nicola Riccardelli*
*Nicola Riccardelli*

Infatti, mentre nelle altre cessioni volontarie degli altri terreni del piano il prezzo è stato fissato ad 65 euro per mq, nel caso della signora Forte il prezzo è inspiegabilmente di 80 euro per mq. Un precedente preoccupante per il futuro. In particolare non si è compresa la ragione per cui, nonostante molti componenti della maggioranza abbiano richiesto un rinvio dell’argomento per un miglior approfondimento, l’assessore Giuseppe Masiello, il consigliere Sandro Zangrillo e il sindaco Sandro Bartolomeo abbiano voluto forzare l’approvazione della proposta di delibera, che è bene sottolinearlo riguardava atti adottati dalla precedente amministrazione, rispetto ai quali la nuova giunta non ha responsabilità od obblighi.

In sostanza si è preferito rischiare una frattura all’interno della neo-maggioranza piuttosto che consentire un rinvio della trattazione dell’argomento per un doveroso e necessario approfondimento, quando addirittura il dirigente dell’Avvocatura Comunale, Avv. Di Russo, interpellato da alcuni consiglieri, ha espresso l’impossibilità a fornire un parere giuridico a causa del ritardo con cui gli sono pervenuti i documenti. L’unica certezza è che fino ad oggi i soli che non hanno palesato problemi nei confronti degli atti di questa amministrazione sono proprio i quattro consiglieri del Pdl. Ed anche ciò è preoccupante”.