TERRACINA, ESPOSTO DELL'ARCHEOCLUB SU LAVORI ABUSIVI SU MURI ROMANI

Via delle Mura Antiche
– Alla Soprintendenza Archeologica per il Lazio
– Alla Soprintendenza ai Beni Architettonici del Lazio
– All’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio
Area Urbanistica e Copianificazione Comunale
– Al Sindaco del Comune di Terracina
– All’Assessore comunale alle Finanze e al Patrimonio
– All’Ufficio comunale Urbanistica – Sportello SUAP
– All’Ufficio comunale Viabilità
– Al Comando della Polizia Urbana
– Al Comando della Stazione dei Carabinieri
– Alla Procura della Repubblica
– Alla Corte dei Conti
loro sedi

OGGETTO: Terracina, Centro Storico alto, Via delle Mura Antiche. Opere abusive e distruttive di muri romani del I sec. a.C. realizzate nell’area e sulle strutture archeologiche del sito. Esposto.


Nel corso delle ultime settimane (ma i lavori procedono da alcuni mesi), nella striscia di terreno posta subito ad est del muro di delimitazione di Via delle Mura Antiche, nel tratto compreso tra Via Anxur e l’ingresso del ristorante “Le Muracce” (per una lunghezza di circa 40 metri, una larghezza di circa 5 metri ed un’altezza media di circa 2 metri), sono state realizzate, dagli stessi proprietari dell’attività di ristorazione, senza alcuna autorizzazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio, opere abusive di sbancamento del terreno e di escavazione, tramite l’uso di ruspe, che hanno interessato sia l’area che le strutture archeologiche della villa romana di età sillana (inizi I sec. a.C.) presente nel sito (si veda, in proposito, G. Lugli, Anxur-Tarracina, “Forma Italiae”, vol. I, Roma 1926, cc. 102-103, fig. i, carta n. 3).

Tali lavori, finalizzati alla costruzione di un parcheggio a raso, hanno comportato, insieme alla demolizione del muro di delimitazione stradale e alla rimozione del terreno, la totale distruzione di alcuni muri in opera incerta pertinenti agli ambienti della villa romana posti lungo la strada e all’interno del terreno rimosso (per una lunghezza di oltre 15 metri), l’alterazione completa della relativa stratigrafia archeologica e il riversamento casuale e sparso, al di sopra della sezione di sbancamento, dei frammenti antichi emersi, frammisti confusamente con detriti vari (si vedano le foto allegate).

I lavori realizzati hanno altresì provocato lesioni e fratture al muro di cinta del giardino dell’abitazione che precede, sul lato est, l’ingresso al ristorante, con evidente pericolo di crollo e possibile conseguente danno a persone e/o cose (si vedano le foto allegate). I lavori di sbancamento compiuti e quelli di riversamento di porzioni di terreno di risulta al di sopra della sezione realizzata hanno infine modificato il profilo del declivio, invertendone l’inclinazione ed alterandone le quote (si vedano le foto allegate).

L’intervento in oggetto, peraltro, oltre al danno evidente provocato all’area e alle strutture archeologiche del sito, pone in grave pregiudizio anche un altro rilevante interesse pubblico, quello della viabilità urbana del Centro Storico alto nel versante nord-occidentale.

I proprietari del ristorante, infatti, qualche tempo fa hanno acquistato, insieme alla striscia di terreno oggetto dello sbancamento abusivo, l’intera particella catastale di pertinenza, che include anche il terreno su cui venne realizzata, dal Comune di Terracina, l’attuale strada di Via delle Mura Antiche.

Per tale motivo, attraverso la documentazione presentata all’Ente comunale con la SCIA dell’11 maggio 2012 (prot. n. 22169), i suddetti proprietari, oltre a voler realizzare il parcheggio a raso lungo il lato est della strada, e dopo aver già realizzato la pedana esterna affiancata sia al lato ovest del torrione che alle contigue mura antiche della città, intendono ora chiudere la Via delle Mura Antiche con apposito cancello
ubicato all’inizio di Via Anxur, trasformando in tal modo un altro tratto di via pubblica, cioè l’attuale Vicolo del Forno, che collega Via di S. Rufina (all’interno della città storica) a Via delle Mura Antiche e, quindi, a Via Anxur (all’esterno della città), in un sostanziale ed ulteriore ingresso al ristorante; a questo si potrà, dunque, accedere da Via Anxur, da Via Cauto e dal Vicolo del Forno, cancellando così sia il diritto pubblico di viabilità urbana, sia il diritto di accesso privato alle due abitazioni che hanno attualmente il loro ingresso da Via Anxur e dal Vicolo del Forno, rispettivamente ubicate a sinistra e a destra dell’ingresso al ristorante, che è invece posto ai piedi del prospetto nord del torrione antico.

Nello stesso tempo, se ciò avvenisse, sarebbe impedito non soltanto il collegamento tra il quartiere urbano compreso tra S. Giovanni e SS. Quattro (all’interno delle mura) e il quartiere suburbano corrispondente compreso lungo i due fronti di Via Anxur (all’esterno del recinto urbano), ma anche la funzionale integrazione di collegamento con l’intero versante nord del Centro Storico alto, sia verso la zona di S. Domenico che verso l’area della Delibera.

Come si vede, l’intervento in oggetto pone una più ampia questione urbanistica, di notevole interesse pubblico, che non può essere elusa e che va quindi attentamente valutata. Tuttavia, con il documento n. prot. 31950 del 2 luglio 2013, l’Ufficio Viabilità del Comune di Terracina ha espresso parere favorevole alla richiesta del privato per l’installazione del cancello e per la chiusura di Via delle Mura Antiche, a partire dall’incrocio con Via Anxur, cancellando ad un tempo sia il diritto dell’Ente comunale, sia quello della viabilità urbana, sia quello della funzione urbanistica, così come acquisiti e mantenuti da oltre 65 anni, facendo pertanto prevalere l’esclusivo interesse privato a danno di quello pubblico.

In proposito, occorre ricordare che il Comune di Terracina, dopo le distruzioni causate dalla Seconda Guerra Mondiale, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 4 dell’11 gennaio 1948, approvò il Piano di Ricostruzione della città, confermato con decreto del Ministero dei Lavori Pubblici n. 1965 del 30 ottobre 1948. In tale piano, con riferimento alla “città alta”, furono previsti degli “ampliamenti stradali” e, per questo
motivo, venne realizzata la sede stradale di Via delle Mura Antiche con la “rettifica del passaggio esistente” e il “passaggio pedonale” del Vicolo del Forno, con la relativa servitù.

Tale situazione fu confermata dal Piano Regolatore Generale del Comune di Terracina (approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 873 del 28 novembre 1972), dal successivo Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico alto (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 25 del 9/02/1976) e dal vigente Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico alto (approvato con deliberazione di
Consiglio Comunale n. 55 del 27/06/1996). Sulla base di tale strumentazione pianificatoria, sia i tratti stradali di Via delle Mura Antiche e di
Vicolo del Forno, sia la viabilità pubblica da essi determinata e garantita, a valenza urbana come urbanistica, sono stati legittimamente approvati e realizzati dal Comune di Terracina e confermati dai Ministeri competenti e dalla Regione Lazio e sino ad oggi sono stati altresì conservati e mantenuti nella loro destinazione e funzionalità d’uso.

Pertanto, la chiusura della strada con apposito cancello e la privatizzazione del tratto di collegamento con l’interno della città storica, così come richiesto dal proprietario del fondo e del ristorante e così come assentito dall’Ufficio Comunale Viabilità, non solo risultano illegittime, pregiudicando il diritto acquisito del Comune di Terracina, quello dei cittadini che hanno l’accesso alla propria abitazione dalla strada e quello della cittadinanza alla viabilità urbana della zona, ma contrastano anche con le previsioni urbanistiche stabilite dal P.P.E. del Centro Storico alto, impediscono l’ordinaria attività di manutenzione degli impianti di rete urbana e causano un evidente danno all’erario pubblico comunale.

Per quanto sopra esposto, si chiede agli organi in indirizzo, ognuno per la propria competenza, di intervenire con urgenza, al fine di tutelare sia il patrimonio archeologico e monumentale dell’area, sia i diritti e i beni vigenti dell’Ente comunale e della cittadinanza, sia infine la viabilità urbana del Centro Storico alto, con le destinazioni urbanistiche attuali.

Con i migliori saluti.
Il Presidente
dell’Archeoclub di Terracina
(Venceslao Grossi)