CASO RIFIUTI A MINTURNO, NIENTE STIPENDI AI 37 OPERAI EX DIPENDENTI EGO ECO

rifiuti.phpSembra ancora lontana la parola “fine” nella vicenda che lega il Comune di Minturno alla Ego Eco. La ditta incaricata della raccolta dei rifiuti sul territorio comunale fino allo scorso 23 luglio, continua a creare problemi. Stavolta a pagarne le conseguenze più immediate sono i 37 lavoratori che dal 24 luglio sono passati al servizio dell’Asa, azienda servizi ambientali.

I lavoratori speravano di potersi buttare alle spalle gli anni passati a lavorare per la ditta che ha sede a Cassino, con l’incarico alla nuova società, l’Asa. Speravano che, una volta cessato il rapporto con il Comune di Minturno, tutto finisse nel giro di poco e potessero tornare al lavoro con il solito impegno, ma senza i soliti problemi.


Purtroppo, e non è la prima volta, nonostante gli accordi presi con gli operai la società Ego Eco, o chi la rappresenta, non manterà gli impegni presi. Seppure la data fissata per percepire lo stipendio di giugno e la quattordicesima mensilità fossi oggi, oggi i lavoratori non hanno visto accreditarsi alcunché dalla Ego Eco. E come se non bastasse hanno saputo che non percepiranno tutto il dovuto.

L’ex amministratore, Vittorio Ciummo, tramite sua persona di fiducia, ha infatti reso noto che forse corrisponderà ai 37 operai la mensilità di giugno e metà quattordincesima. Come a dire niente per il mese di luglio e meno che mai la liquidazione.

Ancora una volta guai in vista per i lavoratori che tramite una delle sigle sindacali che li rappresenta, la Cisal, chiedono all’amministrazione comunale (in qualità di ente appaltante) e alle altre sigle sindacali di unirsi per fare fronte comune contro “questa ulteriore ingiustizia perpetrata ai danni di padri di famiglia. Onesti lavoratori”.

La Cisal invita tutti coloro che direttamente o indirettamente sono coinvolti nelle vicende legate alla Ego Eco a sensibilizzarsi di fronte alle difficoltà registrate dagli operatori ecologici di Minturno. Una delle possibili soluzioni che il sindacato ravvisa è una ingiunzione di pagamento. Una eventualità che la sigla sindacale auspica possa essere decisa in un tavolo di concertazione tra tutte le parti coinvolte.