***video***IL NIPAF (RI)SEQUESTRA "BAZZANO" A SPERLONGA, AREA DESTINATA A PARCHEGGIO


Nipaf bazzanoAGGIORNAMENTO – Di esproprio nell’area di Bazzano a Sperlonga si parla, ormai, da oltre due anni. E oggi quel terreno è tornato di attualità.

Stamattina, martedì, gli uomini del Nipaf hanno raggiunto Bazzano, dove il Comune stava portando avanti il progetto per la realizzazione del tanto agognato parcheggio che avrebbe dovuto ospitare ben duecento auto, per apporre i sigilli.


Anche in questo caso, però, proprio come due anni fa, la Procura della Repubblica, nella persona del sostituto procuratore Raffaella Falcione, ha trovato qualcosa che non andava. Irregolarità sufficienti a disporre, il sequestro dell’area.

La vicenda, però, ha origini “remote”, risale a quando i proprietari del terreno situato a Bazzano hanno formulato al Comune richiesta di realizzare un parcheggio. Istanza alla quale è seguito il diniego che il responsabile dell’ufficio tecnico ha motivato specificando che il progetto era in contrasto con le norme di previsioni del Piano regolatore. L’allora dirigente, al termine di un procedimento penale innescato a causa di motivazioni che il giudice ha ritenuto “basato su presupposti di legge non veritieri”, è stato condannato per abuso di ufficio.

*L'area di Bazzano*
*L’area di Bazzano*

A seguire il Comune di Sperlonga ha deciso di procedere all’esproprio dell’area. Un procedimento al quale si era opposta la famiglia Del Vecchio, proprietaria del terreno, con un ricorso al Tar e uno al Consiglio di Stato. Quest’ultimo aveva accolto la richiesta di sospensiva per quanto si era riservato di decidere nel merito. Nonostante il provvedimento cautelare il Comune aveva proceduto all’immissione in possesso dell’area commettendo una violazione che aveva dato luogo al sequestro operato nell’agosto del 2011.

Nella sentenza emessa successivamente, però, il Consiglio di Stato aveva dato ragione, per quanto solo in parte, al Comune e – solo un mese fa – c’era stata la revoca il sequestro. La disponibilità del bene era tornata così all’amministrazione comunale.

Intanto la Procura aveva incaricato un consulente tecnico d’ufficio a svolgere i dovuti accertamenti sul caso. Venti giorni fa il tecnico ha depositato la perizia dalla quale sono emerse altre violazioni. Non solo irregolarità legate alla procedura di esproprio, ma anche nella variante al piano regolatore.

Per questi fatti la Procura della Repubblica di Latina ha ritenuto di indagare per i reati di abuso d’ufficio e falso l’assessore all’Ambiente Maric, l’assessore all’Urbanistica De Simone e il responsabile attuale dell’ufficio Urbanistica Pacino.

 

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