GAETA, CONSIGLIO COMUNALE TRA ACCUSE E POSSIBILI RIMPASTI. MAGGIORANZA COMPATTA SUL CIMITERO

*Una fase del Consiglio comunale di oggi*
*Una fase del Consiglio comunale di oggi*

Il terremoto politico nel Comune di Gaeta è solo alle scosse di avvertimento e, anche se può essere considerata come una goccia che ha fatto traboccare il vaso, sta di fatto che ora la maggioranza di governo conta un pezzo in meno e il caos, visti i presupposti, potrebbe essere solo all’inizio. Tanto è vero che, seppur in borghese, non mancavano neanche esponenti del commissariato di polizia.

Politicamente, il passo indietro lo ha fatto l’Udc rappresentata da Giuseppe Matarazzo che, dopo un serrato botta e risposta, ha di fatto annunciato l’imminente passaggio in minoranza chiedendo peraltro il ritiro delle deleghe assessorili al compagno di partito, l’assessore all’ambiente Alessandro Vona. Ma gli strascichi dopo l’aggressione del consigliere Eduardo Accetta allo stesso Matarazzo in una recente seduta di commissione urbanistica continua a provocare conseguenze. Perché oltre alla spaccatura della maggioranza, ha fatto maturare al sindaco Cosmo Mitrano la decisione di effettuare un nuovo rimpasto di giunta dalla quale, a questo punto, potrebbe fuoriuscire proprio Vona.


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Ma non finisce qui perché gli stessi Matarazzo e Accetta, sospesi dalla maggioranza con un atto anomalo del sindaco, hanno iniziato a colpire trasversalmente in Consiglio.

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*Da sinistra i capigruppo Speringo e Accetta con il sindaco Mitrano*
*Da sinistra i capigruppo Speringo e Accetta con il sindaco Mitrano*

Il primo a tutto campo sulle scelte dell’amministrazione e il secondo specie sul comandante di polizia locale. Accetta, peraltro, come se il livello di caos non fosse abbastanza alto, ha rimesso nelle mani del partito la possibilità di essere sollevato dall’incarico di capogruppo. E in tutto ciò non va dimenticata l’autosospensione di Raimondi da consigliere comunale, proclamata ieri come illegittima dal presidente del Consiglio comunale di Gaeta Luigi Coscione, e il probabile interessamento del Prefetto di Latina sul marasma istituzionale, peraltro sollecitato dallo stesso Raimondi.

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Insomma una tensione ai livelli massimi, specie in apertura di seduta, quando sono arrivate trasversali le dichiarazioni di stigmatizzazione dell’aggressione.

Come da parte di Pina Rosato, primo intervento, che ha richiamato con parole di condanna “al senso di responsabilità degli incarichi pubblici dei cittadini, da esempio per tutti, come prescritto dalla Costituzione”. Malcelato anche il riferimento a Raimondi e alla sua scelta definita “egocentrica e risibile”. Cicconardi e Costabile hanno contestato l’utilità e il senso stesso della sospensione dei due consiglieri di maggioranza disposta da Mitrano. Ranucci ha rimandato la maggioranza a lavare i panni sporchi in famiglia.

*Giuseppe Matarazzo*
*Giuseppe Matarazzo*

La coda come al solito è avvelenata e prima di passare alla discussione dei punti partendo dalle interrogazioni, è stata la volta degli interventi di Accetta e Matarazzo. Il primo, nel chiedere scuse generalizzate, ed evitando per questo motivo Matarazzo, ha rinnegato che vi siano state aggressioni, prima di passare alla propria ricostruzione dei fatti che secondo lui non avevano ad oggetto alcun interesse per il porto turistico da costruire dalla società Marina di Gaeta. Mentre invece Matarazzo, a sua volta, ha fornito la propria ricostruzione secondo la quale oltre a reiterate e gravi frasi ingiuriose ricevute da Accetta, anche in presenza della polizia, lo stesso Accetta al culmine dell’invettiva lo ha colpito alle spalle. Tutto nel silenzio dell’intera commissione.

E sono arrivate addirittura le lacrime di Matarazzo allorquando si è trattato di ricordare che l’aggressione dei giorni scorsi non sarebbe il primo evento che lo ha visto vittima. Da lì un lungo botta e risposta col sindaco, fatto di lettere di fiducia del coordinamento dell’Udc cittadino lette dal primo cittadino, ma sbugiardata da Matarazzo in qualità di commissario del partito a Gaeta.

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Eppoi sono arrivate le denunce pubbliche dello stesso Matarazzo contro l’amministrazione sulla documentazione scomparsa del mutuo del bocciodromo, sulla mancata regolamentazione del waterfront, sul blocco dell’iter delle strutture sportive a Bevano e sulla mancata vigilanza al Riciniello. Insomma un attacco al mancato rispetto del programma elettorale secondo Matarazzo che di fatto scuote il Consiglio comunale. La sensazione è che non sia finita qui.

 

I TEMI DEL CONSIGLIO COMUNALE, CAPPELLA DI SAN FRANCESCO VECCHIO E ROTATORIA A PIAZZA ROMA

cimitero-gaetaPolemiche ed attacchi politici e personali hanno monopolizzato il Consiglio comunale di Gaeta solo, si fa per dire, fino alla prima parte della seduta e fino alla pausa delle 14. Dopo di che si è rientrati per entrare nel merito dei punti caldi all’ordine del giorno.

Primo fra tutti l’annosa vicenda della Cappella di San Francesco Vecchio che da molto tempo la città attende di vedere realizzata anche grazie all’accensione di un mutuo già pronto dal valore complessivo di un milione di euro. Una vicenda nel merito della quale era stata interessata anche la Procura della Repubblica ma sul fronte relativo al sequestro di resti mortali ritrovati abbandonati in alcuni locali del camposanto e provenienti dalla vecchia cappella abbattuta. Ora c’è un nuovo progetto, o per meglio dire solo linee guide d’orientamento, ma che tuttavia hanno creato non poche contrapposizioni. Su tutte, neanche a dirlo, quella di un Matarazzo piu determinato che mai a sollevare questioni, chiedere chiarimenti e secondo alcuni fare ostruzionismo. Non solo a questo punto legittimato dalla sospensione del Sindaco dalla maggiorana ma anche dalla sua stessa volontà di passare in minoranza. E allora Matarazzo ha espresso una lunga serie di contestazioni e posto domande realtivamente ai prezzi dei loculi, durata delle concessioni, alla destinazione del mutuo nel frattempo ricostituito e il ruolo del privato. Il quale, ricordiamo, sarà scelto dall’amministrazione con un bando in concessione. Una sorta di mix tra gara d’appalto e progetto di finanza. Un escamotage per utilizzare quel milione già a disposizione per farci altro, realizzare comunque la cappella e avere prezzi al pubblico scelti dal Comune. Almeno questa è l’intenzione della delibera. Bisogna vedere quanti privati siano disposti, secondo alcuni componenti della minoranza, ad accollarsi una quantità troppo sbilanciata a loro svantaggio di rischi.

Mitrano è stato chiaro quando ha dichiarato che preferisce una normalizzazione di questo tipo ad un mercato nero dei loculi con prezzi fino a 15mila euro. Concetto ribadito addirittura dal dirigente Sisto Astarita che ha parlato di mercato clandestino. Alla fine il voto della maggioranza è stato compatto, con le eccezioni di Matarazzo relativamente al periodo di 30 anni della concessione, del tetto massimo indicato nella delibera dei costi dei loculi e del costo della cappella.

Ultima  controversia abbastanza accesa, che ha visto nuovamente Accetta e Matarazzo alla contrapposizione, ma senza riferimenti diretti, ha riguardato la costruzione della rotonda a piazza Roma. Cinquecentomila euro dall’autorità portuale che per Accetta vanno presi e basta, mentre per Matarazzo intanto c’è da capire perchè nel progetto ci sarebbero scarichi a mare in corrispondenza della base nautica Flavio Gioia, con la quale già ci sono contenziosi in atto. Una contrapposizione il cui apice è stato dato da Mitrano contro “quei dirigenti che si occupano di politica mentre dovrebbero occuparsi della parte amministrativo. Per loro sono pronti provvedimenti disciplinari”.