***video***TERRACINA, SEQUESTRO DI PONTILI A FOCE SISTO

sistoAGGIORNAMENTO- Per il momento sarebbero due i pontili finiti sotto sequestro nell’ambito dell’operazione scattata questa mattina a Foce Sisto e diretta dalla capitaneria di porto di Terracina, con il comandante Leonello Salvatori, e l’Ardis, Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo. Sul posto anche carabinieri, polizia e guardia di finanza. Non sono mancati attimi di tensione.


Nel mirino di guardia costiera e tecnici della Regione ci sarebbero quei diportisti ai quali nei mesi scorsi proprio la Pisana non aveva rinnovato la concessione, condizione indispensabile per poter svolgere l’attività economica di attracco delle barche. L’operazione, infatti, proseguirà anche nei prossimi giorni.

Secondo gli accertamenti della capitaneria e dell’Ardis, svolti le scorse settimane, queste persone avrebbero comunque proseguito l’attività anche senza avere il titolo concessorio, ecco la ragione dei primi sequestri scattati questa mattina.

Praticamente all’inizio della stagione la Regione Lazio aveva detto no alla richiesta del rinnovo della concessione presentata da 4 dei 20 diportisti che da anni gestiscono quegli attracchi. Fondamentale era stato proprio il parere negativo espresso dall’Autorità Idraulica rappresentata dall’Ardis in virtù del quale la Regione aveva rispedito al mittente la richiesta di rinnovo. Da quel momento c’erano due mesi  di tempo per presentare ricorso al Tar.

Ennesima puntata della travagliata storia del canale Sisto, già al centro in passato di  numerose vicende giudiziarie.

Foce Sisto finì sulle prime pagine delle cronache locali nel maggio del 2004 quando i carabinieri di Terracina posero i sigilli a parecchia roba allestita lungo le sponde del Sisto dagli operatori accusati a vario titolo di essere abusivi.

Dopo l’operazione ‘Remi in barca’, che portò a una ventina di rinvii a giudizio, venne fatta chiarezza stabilendo che è la Regione l’ente preposto al rilascio delle concessioni e la situazione iniziò a sbloccarsi; dagli inizi del 2006 la Procura di Latina cominciò a emanare i vari decreti di dissequestro e l’Ardis iniziò a consegnare gli specchi acquei e le aree a terra oggetto della concessione. Non più irregolari, dunque, e pronti a far ripartire un comparto economico-turistico che aveva rischiato il più totale fallimento.

Di tanto in tanto, però, le acque del Sisto tornano ad agitarsi.