LATINA SERVIZIO ARES 118, L'ORDINE DEI MEDICI CHIEDE SPIEGAZIONI

118-ambulanza-00053Riceviamo e pubblichiamo dal presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Latina Giovanni Maria Righetti la lettera aperta indirizzata oggi a Paolo Viola direttore ARES 118 della provincia di Latina in merito alla situazione del soccorso medico in provincia.

*Giovanni Maria Righetti*
*Giovanni Maria Righetti*

“Egregio Direttore,


negli ultimi giorni numerosi articoli comparsi sui quotidiani locali hanno richiamato l’attenzione sul 118 riportando una modifica delle attività nella nostra provincia.

In estrema sintesi, gli equipaggi delle ambulanze sarebbero prive di personale medico a bordo che, invece, sarebbe presente nell’equipaggio di cinque auto mediche dislocate sul territorio.

In aggiunta, gli interventi per soccorsi di emergenza si limiterebbero al territorio con esclusione delle richieste di intervento nei punti di primo intervento (PPI) degli ex ospedali (ad esempio Cori, Sezze, Priverno, Fondi e Minturno).

Tali notizie non sembrano essere state smentite anzi, hanno suscitato l’allarme di amministratori locali, consiglieri regionali e associazioni di cittadini.

E’ evidente a tutti che questa nuova organizzazione del 118 porterebbe a una regressione del livello qualitativo della rete assistenziale delle urgenze/emergenze e vanificherebbe, per citare un solo esempio, la rete dell’infarto che, seppur in attività da pochi mesi, ha registrato notevoli successi in termini di rapidità di interventi e quindi di riduzione dell’area infartuale e di sopravvivenza.

E’ altrettanto chiaro che l’intervento dell’auto medica, successiva a quello dell’ambulanza, allungherebbe i tempi per la diagnosi e la cura dei pazienti. A meno che, per evitare omissioni di soccorso, il personale infermieristico sia costretto a effettuare atti medici commettendo così esercizio abusivo della professione medica.

Inoltre, non si comprende chi dovrebbe intervenire, laddove l’emergenza dovesse verificarsi in un punto di primo intervento, per trasportare il paziente, ad esempio verso il centro di rianimazione o l’unità coronarica.

Stando così le cose, sarebbe facile prevedere denunce di carattere penale e civile nel caso in cui dovessero verificarsi eventi fatali provocati da questa nuova organizzazione della rete assistenziale del 118.

Egregio Direttore, sarebbe estremamente utile che lei facesse pervenire in tempi brevi ogni rassicurazione circa la problematica sopra descritta non solo per far cessare notizie tese a procurare allarme ma anche per escludere da parte dell’Ordine futuri interventi di carattere disciplinare che, in casi di estrema gravità, potrebbero giungere alla sospensione dall’esercizio professionale ed anche alla radiazione dall’Albo”.