SULLA PULIZIA DEI CANALI E GLI ONERI DA PAGARE INTERVIENE L'EX ASSESSORE COMUNALE DI TERRACINA MARCUZZI

Paolo-MarcuzziUn contenzioso troppo lungo tra l’Ato e Acqualatina contro il Consorzio di Bonifica e la Regione Lazio e a rimetterci sono migliaia di agricoltori che ad ogni pioggia rischiano di vedere allagate le loro proprietà.

Con l’ultimo nubifragio avvenuto nella terza settimana di agosto, per un’ora di acqua si sono allagati molti appezzamenti di terra a Borgo Hermada e in altri paesi perché alcuni canali non ricevono manutenzione da più di 5 anni. Tutto questo avviene perché il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino non pulisce più determinati canali da anni, dato che non percepisce più le quote una volta versate dalla Regione Lazio e oggi spettanti ad  Acqualatina.


Il Presidente dell’Ato 4 Cusani non ritiene congrue le somme stabilite dalla Regione e con diversi procedimenti ha impugnato tutte le delibere regionali che stabilivano i canoni per Acqualatina, e quindi in funzione dei contenziosi tra Regione e Ato4 e dei mancati pagamenti di milioni di euro il consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino non può pulire tutta la rete di canali sul nostro territorio.

L’art. 27 comma 3  dell’abrogata legge Galli  n 36/94 prevedeva che“chiunque, non associato ai consorzi di bonifica ed irrigazione, utilizza canali consortili o acque irrigue come recapito di scarichi, anche se depurati e compatibili con l’uso irriguo, provenienti da insediamenti di qualsiasi natura, deve contribuire alle spese consortili in proporzione al beneficio ottenuto”.

L’Art. 36 della Legge Regionale dell’11/12/1998 n 53 conferma che i gestori del servizio idrico integrato (Acqualatina) che utilizzano canali e strutture di bonifica come recapito delle acque meteoriche o depurate devono versare una quota alle spese consortili proporzionale al beneficio ottenuto.  Anche le leggi che hanno sostituito la legge Galli confermano che chiunque non associato ai consorzi di bonifica deve contribuire alle spese sostenute dal consorzio tenuto conto della portata delle acque scaricate. Le ultime convenzioni stipulate dall’Ato con il Consorzio risalgono al 2000 con scadenza 31/12/2005, in quel periodo il canone di concessione veniva pagato ai consorzi dalla Regione Lazio e fino a quel tempo il consorzio puliva tutti i canali, poi la Regione Lazio stabilì che chi gestiva il servizio idrico integrato e percepiva i sodi dalle abitazioni servite da acqua doveva versare lei i canoni, nel nostro caso Acqualatina.

Dopo varie delibere impugnate e varie sentenze del Tar (n982 del 28/11/11, n694 del 2009), del Consiglio di Stato e della Commissione tributaria che respingevano le richieste del Presidente Cusani, siamo arrivati alla nomina di un commissario ad acta per la firma della convenzione al posto del Presidente dell’Ato e alla definizione del canone da versare da Acqualatina al consorzio pari a € 1.516.007,58 contro i 181.420 € che la stessa ritiene giusto versare.  La differenza è di 1.334.587 euro l’anno, soldi che da diversi anni non entrano ai consorzi che non possono pulire i canali competenza Ato.

Acqualatina  porta avanti la tesi che deve contribuire solo ai tratti di acqua percorsi dalle acque depurate, mentre quelle meteoriche devono essere a carico degli Enti Locali.

Questo io lo ritengo poco congruo perché le zone extraurbane pagano la tassa della Bonifica, mentre i centri urbani no, pagano tutto ad Acqualatina, e se passa la tesi che le pulizie dei canali che raccolgono le acque reflue le debbano pagare i Comuni, si creerebbe una disparirà fiscale tra chi abita nei centri urbani e chi in periferia.  Non si può perdere ulteriore tempo, i molti canali dove scarica l’Ato sono ostruiti, la stagione invernale  è alle porte e non possiamo mettere a rischio le attività e il futuro di migliaia di nostri concittadini per il tira e molla tra Enti che dura da 6 anni.

Ero presente anche io alla conferenza dei sindaci del 28/6/2012 dove ci si oppose ulteriormente ai deliberati regionali convinti  dalle spiegazioni del presidente Cusani, ma gli organi preposti a giudicare le richieste dell’Ato hanno stabilito tutt’altro e ora per il bene del nostro territorio ci dobbiamo adeguare. Oggi in maniera definitiva i Sindaci dell’Ato 4 devono far rispettare le leggi e le sentenze facendo versare il giusto ai consorzi per garantire le dovute manutenzioni, anche se questo comporterà un aumento delle bollette o dei ricavi di Acqualatina.

Mi sono già confrontato con il sindaco Procaccini e gli ho chiesto di riunirsi insieme a tutti i sindaci dell’Ato 4 e di definire in maniera rapida la situazione della pulizia dei canali e di tutto quello che ne comporta. A questo incontro i sindaci dovranno verificare come, quando e a chi tocca la raccolta e lo smaltimento delle alghe e dei rifiuti dei canali che dall’entroterra arrivano sulle nostre spiagge creando danni ambientali ed economici al nostro litorale.

Pierpaolo Marcuzzi