Restano in carcere Giovanni Nocella e il figlio Amedeo arrestati giovedì sera a Formia dagli agenti della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Formia, dopo essere stati sorpresi con circa due etti di hashish.
È quanto disposto dal Gip del Tribunale di Cassino Angelo Lanna, davanti al quale i due formiani, rispettivamente di 45 e 22 anni, sono comparsi questa mattina, sabato, per l’interrogatorio di convalida dell’arresto.
Entrambi accusati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso, oltre alla resistenza a pubblico ufficiale per il più piccolo, nessuno di loro ha proferito parola, scegliendo dunque la strada del silenzio. Nel corso dell’interrogatorio presso il Tribunale di Cassino il Pm ha chiesto che venisse prolungata la custodia presso il carcere. Nonostante le eccezioni sollevate dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Luca Scipione, il giudice Angelo Lanna ha infine confermato la misura cautelare, anche in virtù dei precedenti di polizia emersi.
Nel corso dell’operazione gli uomini diretti dal vicequestore Paolo Di Francia hanno rinvenuto ben 207 grammi di “fumo”, di cui un panetto ancora sigillato e una parte suddivisa in dosi pronte per essere smerciate.
Va detto che l’intero quantitativo è stato ritrovato dalla Polizia nella sella dello scooter del 22enne, arrestato poco dopo essere stato sorpreso a vendere due stecche di hashish a una coppia di ragazzi del posto, debitamente segnalati alla Procura di Latina. Pulito, si fa per dire, il padre che – sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – è stato visto poco prima cedere il “fumo” al figlio. A incastrarlo, però, il telefonino attraverso il quale gli ispettori sono riusciti a ricostruire la sua rete di spaccio.
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