FONDI, I SINDACATI ANNUNCIANO IL ”DE PROFUNDIS” PER L’OSPEDALE

*Franco Addessi*
*Franco Addessi*

“Ora la misura è colma. Con la proposta di trasformare il Laboratorio analisi dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi in punto di primo prelievo, si è finalmente gettata la maschera. Il progetto è adesso fin troppo chiaro a tutti: puntare a sopprimere l’ospedale di Fondi e trasformarlo in struttura di parcheggio di malati da accudire. Una sorta di cronicario”.

Non usano mezze parole i dirigenti sindacali della Cgil funzione pubblica, Franco Addessi, della UGL, Massimo Aceto, e della RSU, Pietro Saltarelli. Essi fanno riferimento a un incontro che ha visto concordare su questa tesi il direttore sanitario ASL, Bruno Ennio Cassetta, e il responsabile del presidio centro, Sergio Parrocchia. In base a quanto messo in cantiere, dal 1 ottobre 2013 a Fondi si effettueranno solamente i prelievi per le analisi.


L’esame del sangue avverrebbe presso il “Fiorini” di Terracina dove, secondo i tre denunzianti, starebbero per essere trasferiti i macchinari attualmente in dotazione al nosocomio di via san Magno, con tre tecnici  di laboratorio analisi e medici, a Fondi.

“Significherebbe la chiusura di Ostetricia, oltre che di Chirurgia – incalzano Addessi, Aceto e Saltarelli – chiodo fisso di alcuni direttori, perché non si comprende come potrebbero funzionare dei reparti che hanno bisogno, nel caso di improvvisi imprevisti, del risultato immediato di analisi. E che il provvedimento sia in stridente contraddizione con i principi che regolano la soppressione dei rami secchi lo dimostrano alcune considerazioni: si era detto di sopprimere le strutture che operavano meno di 500 mila prelievi all’anno. E Fondi ne effettua più di 650 mila. Se il Laboratorio analisi di Terracina deve essere potenziato, perché a luglio è stato disposto il trasferimento da quell’ospedale al “Dono Svizzero” di Formia di un tecnico dalla direzione sanitaria aziendale, con tutti i disagi che quel “movimento” ha comportato?

Abbiamo fin troppo netta l’impressione, diventata convinzione, che Fondi stia per fare la fine già capitata agli ospedali di Sezze, Cori, Priverno, Gaeta e Minturno. Lo si dica chiaro e tondo, allora, anche perché è in procinto di attivarsi una di  quelle sollevazioni popolari di cui la gente fondana (che, all’epoca, aveva versato contributi personali per rendere operativo la nuova struttura di via San Magno) è capace di far sentire la propria voce con metodi anche ben determinati. Noi, da parte nostra, contrasteremo questa assurda decapitazione di un’altra eccellenza, che viene soppressa senza motivi logici, sollecitando personalmente il commissario ad acta  della Sanità della regione Lazio, che poi è lo stesso governatore Nicola Zingaretti ad intervenire.

E lo faremo prima del fatidico 1° ottobre quando dovrebbe partire materialmente l’operazione “De profundis” per  l’ospedale di Fondi”.