SIGILLI AI PONTILI GALLEGGIANTI DI RIO MARTINO

*Il sequestro del Nipaf*
*Il sequestro del Nipaf*

AGGIORNAMENTO- Il Nucleo investigativo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale ha proceduto  alle 11 e 30 di oggi, venerdì, ad apporre i sigilli ai pontili galleggianti di Rio Martino.


Gli uomini del corpo speciale della Guardia Forestale, insieme a quelli del comando stazione di Fogliano, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo a firma del Sostituto procuratore della Repubblica di Latina, Gregorio Capasso, per occupazione di demanio marittimo.

Ad essere stato posti sotto sequestro sono state 4 casette adibite alla guardiania, 8 passerelle di accesso e 4 tratti di pontili galleggianti di 150 metri ciascuno, dove si trovavano ormeggiate 180 imbarcazioni. E da oggi sono iniziate anche le operazioni utili a rintracciare i proprietari dei natanti per consentire loro la rimozione delle barche.

Ad aver iniziato ad indagare erano stati gli uomini della Forestale di Fogliano che nel 2012 avevano relazionato al sostituto Capasso il quale aveva poi dato incarico al Nipaf di Latina di proseguire le indagini.

L’attività investigativa è stata incentrata sulla Geport che dal 2006 aveva avuto in concessione temporanea dal Comune di Latina lo specchio acqueo di Rio Martino. Una concessione ottenuta nelle more dell’attuazione del progetto generale del porto-canale di Rio Martino con scadenza nel 2010. Un accordo nel quale si prevedeva che con la definizione del progetto generale del nuovo attracco, la Geport dovesse andare via.

Sin dal principio era stato chiaro che la concessione sarebbe stata a termine. E nonostante tutto il Comune aveva accordato una proroga alla società che gestiva i pontili galleggianti, fino al 2012. Ed è arrivato l’accordo di programma tra Regione, Comune e Provincia per il progetto di realizzazione del porto-canale che ha egnato la fine del rapporto tra l’Ente e la Geport.

Neanche con il ricorso al Tribunale amministrativo la Geport era riuscita ad ottenere un’ulteriore proroga, mentre il Comune aveva emanato ordinanza di sgombero il 6 agosto 2012

Fino all’epilogo di stamattina: il sequestro. Un atto necessario in quanto si stava protraendo l’occupazione del demanio marittimo pubblico e regionale senza che la società avesse più titolo

 

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