RIFIUTI TOSSICI E CENTRALE NUCLEARE, I SUGGERIMENTI DEL COMITATO “APPIA PULITA”

*Le forze dell'ordine impegnate nei carotaggi sull'Appia*
*Le forze dell’ordine impegnate nei carotaggi sull’Appia*

Il Comitato “Appia pulita” che nasce dall’unione di Legambiente (Giulia Casella), Libera (Simmaco Perillo),  Comitato di Salute Pubblica  (Maurizio Scarsella), Lavoratori ex Formenti (Roberto Catalano), Gruppo Città Rinascita (Raffaele Paparcone), Generazione Aurunca ; Gruppo sociale San Castrese (Giuseppe Pietrantuono) e Al di là dei sogni; intende precisare quanto segue in merito all’incontro tra i sindaci dell’alto casertano e del basso Lazio che ha avuto luogo a Sessa Aurunca il 2 ottobre scorso.

“Signori sindaci,
avendo a cuore le sorti e il futuro delle nostre terre per consegnare ai nostri figli un ambiente sano e libero da inquinanti sia chimici sia umani, confidando nel vostro senso di responsabilità per aver assunto l’impegno di rappresentare i cittadini dei territori da voi amministrati, anche per ascoltare le loro istanze, vi chiediamo alcune cose strettamente correlate agli argomenti che vi vedono qui riuniti:


–          In primo luogo, dopo le reiterate quanto inascoltate richieste a vari Enti, Organismi, Istituzioni di avviare indagini epidemiologiche e registri dei tumori e dopo aver ascoltato dichiarazioni a dir poco irresponsabili sulla infondatezza della escalation di tumori nei nostri territori, chiediamo a voi, cui abbiamo consegnato la nostra fiducia, di avviare, ognuno nei propri territori, una indagine statistica sui decessi e sulle malattie oncologiche, almeno dagli anni ’80. Sarete voi stessi a stabilire un percorso utile per approdare a risultati non più contestabili, come si è proposto di fare il sindaco di Formia, dottor Sandro Bartolomeo.

centrale-garigliano–              Nel territorio di Sessa Aurunca insiste la centrale nucleare del Garigliano, impianto che coinvolge tutti i territori dell’Alto Casertano come del Sud Pontino. Purtroppo finora è sembrato che questa ingombrante quanto pericolosa presenza fosse un problema solo dei nostri Comuni e non di province, regioni e dello stesso Stato italiano. Non si può continuare in questo modo, affidandoci al tavolo della trasparenza nel quale ci spiegano cosa è stato fatto, cosa si farà con argomenti ai quali nessuno dei presenti è in grado di opporre risposte competenti. E’ in ballo una operazione difficilissima, lo smantellamento, che richiede rigore scientifico e competenze specifiche, con enormi investimenti di denaro pubblico e rischi da non sottovalutare. La prima operazione, di cui è già stato assegnato l’appalto a sei aziende specializzate nel settore, la General Smontaggi spa, la Penta System srl, la Dama srl, La Griec.A.M. srl, la FTC e la Comie srl, sarà la demolizione del vecchio camino e la realizzazione del nuovo. A questo proposito vi chiediamo di nominare almeno un paio di esperti del settore che possano seguire le operazioni con competenza. Indichiamo alcune associazioni che hanno potenzialità utili allo scopo, come Legambiente, Medici per l’Ambiente Greenpeace,ecc.
Se mettete insieme le vostre/nostre forze, l’impegno economico sarà sicuramente sostenibile.

–           Anche i pesticidi rappresentano un pericolo grave  e vanno rigorosamente controllati e limitati nell’uso.

–          Attivare la 3^ Commissione regionale su ecomafie

–           Promuovere e/o sostenere il marchio di qualità dei prodotti ortofrutticoli

Ai sindaci  campani, avanziamo proposte,  estensibili a tutti i presenti, e chiediamo:

–  di avanzare istanze alla Regione Campania e  allo stesso Governo, di bloccare  e proibire la coltivazione di prodotti agricoli nelle terre cosiddette dei fuochi e di tutti gli ettari di terreno inquinati da prodotti industriali,  perché la Campania intera, ricchissima di terreni fertili e di prodotti di eccellenza, non venga definita, tout court, terra dei veleni subendo un tracollo nelle esportazioni interne ed estere dei nostri prodotti con un grave danno economico che finirà per danneggiare gravemente le aziende agricole.

–  di avviare grosse campagne informative, porta a porta, scuola per scuola, sull’importanza di una raccolta differenziata dei rifiuti e attuare strategie, come è già avvenuto in molti Comuni anche campani, per alleggerire il carico fiscale della TARSU o Tares che dir si voglia. Così, in questi tempi di tasse soffocanti, il cittadino troverà una motivazione ancora più forte a differenziare i propri rifiuti.

–  di promuovere una mappatura, seria, delle zone più fortemente inquinate. Diciamo seria perché nell’elenco dei siti inquinati figurano anche Sessa Aurunca e Cellole che, pur non esenti da problemi di carattere ambientale, conservano in gran parte un territorio integro, grazie anche alla presenza delle associazioni ambientaliste. Vengano a dimostrarci perché  ritengono questi due Comuni siti inquinati, assimilandoci alle “terre dei fuochi” , visto che non ci riconoscono neanche il diritto alla bonifica delle due discariche presenti nel Comune di Sessa.

Molti altri sarebbero i suggerimenti che vorremmo sottoporre alla vostra attenzione, ma noi crediamo che le cose si possono attuare passo dopo passo purchè si arrivi alla soluzione dei vari problemi”.