CORI RACCONTATA DA UN NON CORESE

*La presentazione della guida*
*La presentazione della guida*

La città d’Arte vista da uno straniero venuto dalla terra dei Vichinghi. L’ha raccontata sabato pomeriggio al pubblico corese l’intellettuale danese Jan Dybdahl. Presso la Sala Conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori ha presentato la sua guida sul paese lepino, disponibile online (www.cori-vista.com) anche in inglese e danese. Oltre all’autore sono intervenuti il sindaco Tomaso Conti e l’organizzatrice dell’evento Diletta Ferri, giovane membro dello staff alla cultura del Comune, che ha contribuito alla redazione finale del testo insieme a Billie Fraser, Ivana Ferri e Mette Brandt.

Un agile manualetto scaricabile anche in formato tascabile, scritto con la semplicità e l’attendibilità di colui che dal 2005 è solito trascorrere le sue vacanze in paese, informandosi sulla storia millenaria ed apprezzandone le risorse monumentali, architettoniche e paesaggistiche, puntualmente descritte ed illustrate a mano, in ciascuna delle quattro passeggiate proposte. La dovizia di particolari elencati evidenzia non solo un’acuta osservazione, ma anche un forte attaccamento tipico di chi i luoghi li vive intensamente e con amore dopo averli scoperti.


Camminando da est oppure da nord, partendo dal monte o dalla valle, tutti i tragitti portano all’antica Cora, custode dei reperti più importanti del passato, con il suo caratteristico reticolo di viuzze e piazzette. Una predilezione che la colonia di danesi coresi, cresciuta nel tempo grazie alla loro stessa promozione turistica in patria, ha avuto fin dal suo arrivo. Dopo le prime isolate avanscoperte, iniziò l’insediamento stagionale sul territorio, accompagnato da un autonomo processo di rivitalizzazione e valorizzazione dei centri storici, acquistando e ristrutturando vecchie case disabitate rispettando la simbiosi con l’ambiente circostante. Il quartiere di San Michele ne è l’esempio: praticamente abbandonato, è stato rimesso a nuovo e ripopolato.