TERRACINA, ACQUA ALLA SPINA VENDUTA SENZA PAGARE IL SUOLO PUBBLICO: I DUBBI DI ‘REALTA’ CITTADINA’

logo“Il gabbiotto c’è e vende acqua”. Era l’introduzione di un articolo pubblicato a maggio inerente al manufatto posizionato nel parco di via Bachelet ed adibito alla vendita di acqua refrigerata.

Ora, ad ottobre, nulla e’ cambiato, o meglio, di nuovo c’è solo il fatto che la casetta non c’è più, lasciando qualche dubbio e perplessità in special modo sulle dinamiche procedurali che hanno sollevato in noi, dell’ associazione culturale ” Realtà Cittadina “, sempre attente a fornire una corretta informazione e una sana progettualità, una giustificata curiosità e suscitato più di un punto interrogativo.


Primo su tutti ci si chiede, come mai l’amministrazione ha concesso, con la delibera di giunta n’ 112 del 28 marzo 2013, l’occupazione gratuita del suolo pubblico alla ditta Acqua Sana e Pura S.r.l. Di Anagni per la vendita di acqua refrigerata, senza considerare, non solo lo stato di dissesto, ma soprattutto il regolamento per la concessione e l’occupazione di spazi e aree pubbliche che prevede nell’articolo 15 quali siano i soggetti a cui si può applicare l’esenzione o riduzione della tassa stessa e nel quale si evince che una srl non rientri in nessuno dei 9 commi dell’articolo. In secondo luogo, le disposizioni della delibera, che prevede un lavoro di manutenzione in contropartita all’esenzione della tassa, non sono state rispettate dalla Ditta, o almeno, sino ad oggi la situazione delle fontane del parco e delle aiuole degli alberi in viale della Vittoria sono le stesse denunciate a maggio nell’articolo su citato e correlate di foto che evidenziano lo stato delle cose.

PERCHE’ ??? Considerato un ipotetico guadagno indotto dalla vendita di acqua per la ditta a fronte del semplice servizio per i cittadini utenti per l’amministrazione, in chiave progettuale ci sentiamo di suggerire all’ente di far sua questa iniziativa di vendita, visto l’alto numero degli utenti e il basso costo di manutenzione, si otterrebbe ogni anno una piccola somma in più nel bilancio da rinvestire per la cura e l’abbellimento del parco stesso. Sarà sicuramente una piccola cosa, ma le grandi trasformazioni sono composte sempre da piccole cose.