E’ stato aperto solo due giorni fa al grido di “Arrestate Emanuele Fiorucci” l’account su facebook che chiede che l’investitore di Alessia Calvani, la ragazza di 14 anni travolta e uccisa da una Mercedes classe A il 2 settembre dello scorso anno a Latina Scalo, sia posto in stato di fermo.
E in soli due giorni conta già quasi 8000 partecipazioni che rivendicano un provvedimento restrittivo, se non peggio, nei confronti di Fiorucci.
Non solo manifestazioni di rabbia, scritte nero su bianco e con tanto di firma intellegibile, ma anche minacce. Avvertimenti che ieri si sono concretizzati con lo squarcio delle gomme dell’auto con la quale il 43enne aveva raggiunto lo studio del suo avvocato, Amleto Coronella.
La rabbia cresce sul web e in tanti chiedono un intervento forte nei confronti di colui che ha investito e ucciso Alessia. E come segno di solidarietà vengono appese sui balconi bandiere con un nastro nero sopra, come chiesto dai promotori dell’account facebook “Arrestate Fiorucci”.
Mentre gli investigatori della Polizia Stradale avrebbero indagato altre due persone, ritenute complici del 43enne, nella sparizione della classe A che ha travolto Alessia, e il sostituto procuratore Gregorio Capasso, contesta al 43enne di Latina l’ipotesi di omicidio volontario. Stasera toccherà alla trasmissione in onda sui Rai 3 ”Chi l’ha visto?” accendere i riflettori sul caso.
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