TRUFFA DELLA CARNE IN FRANCIA, ESCE DAL CARCERE IL FONDANO D’ALTERIO

Giuseppe D'Alterio
Giuseppe D’Alterio

Nell’udienza tenutasi questa mattina, la Corte di Appello di Roma ha deciso per la cessazione della misura di custodia cautelare in carcere emessa nei giorni scorsi, dietro mandato d’arresto europeo,nei confronti di Giuseppe D’Alterio.

Il 58enne fondano, originario di Minturno e titolare di una nota ditta da anni operante nell’ambito del Mof, finita peraltro nelle maglie di inchieste di ampio respiro come “Lazialfresco” e “Sud Pontino”, dallo scorso sabato si trovava ristretto nella casa circondariale di Latina.


Il motivo è da ricollegare agli strascichi di una truffa effettuata nel 2003 in Francia con dei carichi di carne bovina che i suoi camion avrebbero dovuto consegnare in Italia. Carichi poi svaniti nel nulla. Un reato a cui è seguita, da parte dei tribunali d’Oltralpe, una pena di quattro anni.

Da qui, l’emissione del recente mandato internazionale. La cui efficacia è però subito venuta meno una volta dinanzi la Corte di Appello. Per il reato contestato, avvenuto “a metà” tra due Paesi, D’Alterio era infatti già stato giudicato in precedenza dalla magistratura italiana, arrivando anche alla prescrizione.

Oggi, dunque, il ritorno a casa, dove il 58enne si trova comunque ristretto in regime di arresti domiciliari per l’operazione “Sud Pontino”.