Che fosse lui a fare la prima mossa, erano pochissimi i dubbi. D’altronde i primi segnali di rottura con l’amministrazione comunale Massimo Costanzo li aveva lanciati già a luglio, quando contemporaneamente alle dimissioni dell’ex dirigente esterno dell’ufficio tecnico rimise nelle mani del sindaco la delega al personale.
Da questa estate i rapporti in maggioranza si sono incancreniti sempre di più, rasentando la rottura definitiva. Se fino a oggi nessuno ha ancora staccato la spina, è solo per una questione di responsabilità e, ovviamente, di opportunità politica. La stessa che ha portato la scorsa sera il vicesindaco alla corte del Pdl e dell’Udc locale.
Secondo alcune indiscrezione pare che Costanzo abbia manifestato la sua intenzione di aprire un dialogo in vista della prossima campagna elettorale. Un’alleanza sulla quale lo stesso gruppo del Popolo della Libertà si è detto disponibile, nonostante il vicesindaco negli ultimi cinque anni abbia intrapreso una strada diversa dal suo partito pur rivendicando un ruolo nel Pdl.
A questo punto si fanno sempre più interessanti gli scenari futuri che vedrebbero il Pdl locale ricompattato e, chissà, magari anche rigenerato. Ma a quale prezzo? L’Udc in questa fase sembra dare priorità al rapporto storico che lo lega con il Pdl di Carlo Pampena e Gino Vento. Eppure, dopo i successi elettorali ottenuti nei seggi locali durante le regionali, non è da escludere che i centristi cerchino di emanciparsi, rivendicando un proprio candidato a sindaco.
Potrebbe forse essere questo il motivo dell’incontro che la prossima settimana vedrà riunite le segreterie locali del Pdl e dell’Udc. Se così fosse, nell’ambito di un rinnovato patto di ferro, Costanzo si ritroverebbe a fare nuovamente il secondo con il rischio di non aver concluso nulla, oltre che a favorire al tempo stesso una seconda candidatura di Simeone.
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