COLDIRETTI LATINA SCENDE IN CAMPO PER LA TARES

*Viola e Crocetti*
*Viola e Crocetti*

In relazione all’applicazione della Tares alle aziende agricole con attività agrituristica la Coldiretti di Latina invierà a tutti i sindaci, lunedì prossimo, una comunicazione con la quale chiederà ai primi cittadini di esaminare alcuni aspetti relativi all’applicazione del tributo per le imprese agrituristiche che operano, nonostante tantissime difficoltà, nel territorio pontino.

“Il Comune – spiega il direttore della sede della Coldiretti di Latina, Saverio Viola – disciplina l’applicazione del tributo con apposito regolamento comprendendo anche le eventuali riduzioni, previste dalla norma, per il recupero e per il compostaggio dei rifiuti, per le attività stagionali, per inferiori livelli  di prestazioni come la distanza dai cassonetti e la frequenza del ritiro. Spesso i regolamenti comunali per l’applicazione della Tares – continua Viola – assimilano, per analogia, l’agriturismo agli alberghi e ai ristoranti senza previsione di riduzioni in considerazione, non tanto della diversa natura dell’attività, che ricordiamo comunque è agricola per connessione, ma in virtù delle limitazioni operative imposte dalle norme regionali (giorni di attività, posti a sedere, posti letto, ecc) e, per quanto riguarda la ristorazione, l’obbligo di utilizzare materia prima aziendale con conseguente riduzione della produzione di rifiuti con particolare riferimento a confezioni e imballaggi. Altri comuni, viceversa, riconoscendo quanto sopra – argomenta ancora Viola – hanno inserito la categoria o la sottocategoria dell’agriturismo, con previsione di tariffe diverse o hanno inserito riduzioni percentuali rispetto a quelle stabilite per  alberghi e  ristoranti o inserito specifiche per gli agriturismi”.


L’attività agrituristica è disciplinata dalla Legge Regionale 02/11/2006 n. 14  (e dalle successive disposizioni attuative) la quale stabilisce che l’attività di agriturismo deve essere esercitata in rapporto di connessione e complementarietà con l’attività agricola che deve rimanere principale secondo il criterio del tempo lavoro. Inoltre indica i seguenti limiti massimi: 80 pasti giornalieri, preparati con l’utilizzo di minimo il 35% di prodotti provenienti dalla propria azienda (25% se in zona montana), massimo 15% prodotti non regionali e il 50% da aziende agricole del territorio regionale; 50 posti letto e 12 piazzole per l’agricampeggio. In molte strutture viene riciclata la frazione umida riutilizzandola nel ciclo agricolo come ammendante e/o come alimento per animali e lo smaltimento dei rifiuti è gestito direttamente dall’azienda con avvio al recupero attraverso un circuito organizzato di raccolta pubblico/privato che garantisce la tracciabilità. Tutte queste peculiarità si riflettono anche sulla qualità e quantità di rifiuti prodotti.

“Tenendo presente tutto ciò – spiega il presidente di Coldiretti Latina, Carlo Crocetti – e anche alla luce del ruolo implicito di tutela e valorizzazione del territorio che le aziende agricole e agrituristiche hanno, con il direttore Viola, chiederemo ai Sindaci, ai fini della corretta applicazione della normativa in vigore, che all’agriturismo vengano applicate tariffe differenziate per genere di attività o riduzioni percentuali rispetto alle tariffe previste per gli alberghi e ristoranti. Una iniziativa che in tutta Italia la nostra associazione agrituristica Terranostra che opera anche a Latina sta svolgendo e che in molte realtà ha trovato, fortunatamente, rispondenze positive nelle singole ammnistrazioni”.