RIFIUTI FERROSI AL PORTO DI GAETA, IL SIB CHIEDE IMMEDIATI ACCERTAMENTI

*Uno dei camion che trasportano ferro verso il porto di Gaeta*
*Uno dei camion che trasportano ferro verso il porto di Gaeta*

Accertamenti sul traffico di rifiuti ferrosi al porto di Gaeta. Lo chiedono dal Sib di Formia il presidente Michael Girardi e il vice presidente Gianfilippo Di Russo con una lettera inviata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al prefetto di Latina, Antonio D’Acunto, al Ppesidente Autorità Portuale di Civitavecchia e Gaeta, Pasqualino Monti, al comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, Cosimo Nicastro, all’ARPA Lazio, al sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano, al sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, al sindaco di Minturno, Paolo Graziano.

“Con la presente lo scrivente SIB/Confcommercio di Formia si rivolge alle Autorità di Indirizzo affinché siano assunti con estrema urgenza i dovuti provvedimenti di accertamento e di verifica del notevole deposito di rifiuti dì materiale ferroso, di carcasse di auto, rottami di varia natura (sporchi, verniciati), olii e quant’altro derivante da scarti di attività industriale, situato al bordo della banchina del Porto di Gaeta nelle vicinanze del cantiere Navale Italcraft, al confine con
il Comune di Formia.


foto1.JPGCi preme che sia attivata tale attività di controllo in quanto detti rifiuti sono attualmente esposti agli agenti atmosferici senza alcuna precauzione, ovvero senza copertura con teli, in quanto per la enorme quantità costituiscono di fatto un fattore di inquinamento del mare e dell’ambiente circostante.

Si tenga presente, che non solo risulta dubbia e da accertare la provenienza di una così notevole quantità di rifiuti – sicuramente in quantità pari ad alcune decine di tonnellate – ma sembra strano che sia potuto accadere una così intensa attività di trasporto con autocarri e/o navi, di carico e scarico con gru, di stoccaggio e di nuovo invio verso destinazioni ignote di detti rifiuti senza che alcuna autorità che esercita le proprie competenze sul Porto di Gaeta abbia posto in essere le proprie, e specifiche, prerogative di controllo.

*Il porto di Gaeta*
*Il porto di Gaeta*

A noi non interessa sapere le ragioni dì una cosi evidente disattenzione; a noi invece interessa comprendere se questa colpevole sottovalutazione del pericolo incombente non abbia prodotto dei danni – speriamo non irreparabili – alla salute, all’ambiente circostante, al nostro mare, o in altri siti e luoghi a noi ignoti e sconosciuti.

A noi interessa conoscere se tale attività si sia svolta e sviluppata con modalità corrette, con le precauzioni che la Legge impone per la tracciabilità di tali rifiuti (in ordine alla provenienza, raccolta e al trasporto); se l’Impresa che effettua tali operazioni è autorizzata dalla Regione Lazio e da altre Autorità Competenti per lo svolgimento di tale attività di raccolta e trasporto; se il sito attualmente utilizzato per il deposito e lo stoccaggio è dichiarato alle stesse Autorità e se risulta idoneo ad accogliere tali rifiuti speciali; se vi è traccia del luogo di provenienza e di destinazione finale degli stessi e se è anch’esso idoneo e riconosciuto dalle competenti Autorità per lo smaltimento o la lavorazione c/o trasformazione di tali rifiuti.

*Fine giugno 2013, materiale ferroso in banchina*
*Fine giugno 2013, materiale ferroso in banchina*

E’ di tutta evidenza che siamo davanti ad una così enorme congerie di fattori che meritano una specifica attività di approfondimento e discernimento attesa la gravità dei fattori connessi al deposito da noi segnalato con il presente atto e per il sicuro impatto ambientale che non può essere sottaciuto e sottovalutato» per le conseguenze che ne derivano persino alla salute delle persone.

Nostre preoccupazioni finali, sebbene non ultime in ordine di importanza, sono le ripercussioni che tali attività possono determinare sul sistema turistico e sulle attività ricettive e balneari dell’intero Golfo di Gaeta, ove mai venisse accertato che detto deposito abbia prodotto ulteriori fattori di inquinamento alio specchio acqueo già provato dalle molteplici attività di acquacoltura, dagli scarichi dei torrente Pontone ed altro.

Certi che la presente nota sarà valutata dalle Autorità in indirizzo con la dovuta attenzione si resta in attesa di conoscere quali provvedimenti saranno assunti a tutela della salute, del mare, dell’ambiente e delle imprese turistiche e balneari dell’intero Golfo di Gaeta”.
lettera rifiuti porto di Gaeta