FORMIA, IL ”CASO VALERIO” ORA E’ ANCHE UN ”CASO BARTOLOMEO”

*Giovanni Valerio*
*Giovanni Valerio*

Sospetti, ombre, polemiche, mezze dichiarazioni. Sono due settimane che si trascina a Formia il “caso Valerio” e sulla vicenda nessuno sembra particolarmente intenzionato a fare piena luce. Un particolare emerso anche nel dibattito in consiglio comunale, dove dinanzi a un non ben precisato coinvolgimento del consigliere in un’indagine dell’Antimafia di Roma l’unica certezza emersa è stata quella che il politico non intende fare il passo indietro a lui richiesto dalla sua ormai ex maggioranza e dal sindaco Sandro Bartolomeo. A interessarsi a tale situazione è però ora la magistratura, che sta indagando partendo dall’ultimo incontro che Giovanni Valerio ha avuto con il primo cittadino.

L’INDAGINE


*Sandro Bartolomeo*
*Sandro Bartolomeo*

Gli inquirenti stanno cercando di appurare se il faccia a faccia si sia concluso con un “O ti dimetti o ti spacco la testa”, rivolto dal sindaco al consigliere. Un elemento che sta portando tanto i carabinieri quanto la Procura di Cassino a esaminare però tutti i diversi passaggi di una storia con tante ombre e poche luci. Tutto è iniziato con un incontro tra il consigliere di maggioranza Valerio, nella precedente consiliatura eletto nello schieramento dell’allora sindaco Michele Forte e poi resosi indipendente, per candidarsi infine alle ultime elezioni con una civica a sostegno di Bartolomeo, e il sindaco. In quell’occasione il primo cittadino, come da lui stesso affermato, ha invitato il suo consigliere a dimettersi. A questo punto la vicenda si complica.

I DUBBI

intervento ValerioBartolomeo ha sostenuto di aver avanzato tale richiesta perché come avvocato Valerio difenderebbe delle persone oggetto di indagini da parte dell’Antimafia, particolare che potrebbe mettere in imbarazzo l’amministrazione. E’ però apparso subito difficilmente credibile che soltanto per questo possa essergli stato chiesto di fare un passo indietro. Si è così iniziato a parlare di un’inchiesta sull’acquisizione di terreni all’Acervara, di affari a cui si sarebbero interessate due note famiglie legate alla camorra, da tempo inserite a Formia, e che avrebbero visti coinvolti anche alcuni politici. Dal canto suo il consigliere, che si è rifiutato di dare le dimissioni e si è solo reso per l’ennesima volta indipendente, ha specificato di non aver ricevuto atti di indagine, ma di essere venuto a conoscenza di un’inchiesta a suo carico solo informalmente. Ovvero dal sindaco Bartolomeo. “La fonte è autorevole”, ha precisato Valerio, visto che il primo cittadino avrebbe avuto informazioni sull’indagine da fonti più che attendibili. L’inchiesta della Dda del resto sembra sia delicata e sembra che il primo cittadino tema di veder insediare in Comune una commissione d’accesso, chiamata a decidere su un eventuale scioglimento del consiglio comunale per mafia. Tornato da poco a Palazzo, Bartolomeo non appare affatto disposto a dover fare in fretta fagotto per particolari rapporti intrattenuti da altri. All’indagine dell’Antimafia si è però ora unita quella su quanto nelle ultime settimane è accaduto a Formia, sul tortuoso e strano percorso che ha avuto tutta la vicenda. Se prima c’era solo un “caso Valerio”, ora c’è così anche un “caso Bartolomeo”.