QUESTIONE RIFIUTI A TERRACINA. IL SESTANTE:”IL SINDACO E’ MUTO”.

procaccini-nicola-Il sindaco Nicola Procaccini è muto. Ha perso la parola da quando ha saputo che il piano economico e finanziario sui rifiuti del comune di Terracina è arrivato alla ragguardevole cifra di 9,4 milioni di euro per il 2013. L’ha persa anche sapendo che tutti quei soldi graveranno per la gran parte sul tessuto famigliare della città.

Anche sulle famiglie benestanti, quelle ricche, che anche se arriva qualche centinaio di euro in più a casa per via del rifiuti al più evitano di comprarsi un capo firmato per una settimana. Ma quelle che fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, quelle che per campare ricevono ancora, non senza vergogna e difesa sociale, la paghetta dai genitori ottantenni che per fortuna la pensione la prendono, quelle no. A quelle quei cento euro in più fanno male, malissimo. E non riescono neanche a capire come mai ogni anno la bolletta aumenti.


Lui, il primo cittadino, che durante la sua roboante campagna elettorale parlava di rivoluzione dolce, di cambiamento, di nuovo corso. È stato capace in due anni di gestione, con un dissesto dichiarato che ha portato al massimo le imposte comunali come l’Imu, anche questo sempre nascosto in campagna elettorale per ovvie ragioni di “opportunismo”, ad aumentare i costi del servizio. O meglio, di non spiegare come mai in un anno la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti sia arrivata a questa enorme cifra, 9,4 milioni di euro. Quota che deve essere interamente coperta dalla città, dal tessuto familiare e da quello imprenditoriale. Non è un caso che questa straordinaria follia sia stata bocciata dalle commissione congiunta, ma nonostante tutto martedì 12 novembre andrà comunque in consiglio comunale dove Procaccini potrà godere di una maggioranza più ampia. Ma ognuno di loro, che da quelle famiglie ha preso il voto, dovrà spiegare per bene il suo si a quel piano che crocifigge una città.

Un piano che va respinto e rivisto in ogni sua singola voce per capire se ci sono costi non previsti e altre anomalie sulle cifre già riscontrate in fase di esame in commissione.