ELETTROSMOG A FONDI, TORNA IL PRESIDIO DEI RESIDENTI DELLE QUERCE. CONTINUA LA QUERELLE CON LA WIND

Da tempo, i residenti della frazione fondana delle Querce parevano averla avuta vinta. Sit-in, manifestazioni e fiaccolate, di pari passo con le vie legali, sembravano aver messo alle strette la Wind, colosso delle telecomunicazioni deciso ad installare un ripetitore in zona.

Via Purpurale, stradina circondata da campi e case, in un’area dove sussistono vincoli idrogeologici. Questo, il luogo designato per la posa dell’antenna.


il consigliere Giancarlo Di Manno, dapprincipio al fianco della protesta
Il consigliere Giancarlo Di Manno, dall’inizio al fianco della protesta

Una storia che, tra un colpo di scena e provvedimenti in serie dei giudici, si trascina da più di cinque anni. Tanto che, solo pochi mesi fa, il primo cittadino Salvatore De Meo manifestò tutta la propria preoccupazione per lo stato di agitazione dei residenti al Questore di Latina.

Oggi, mercoledì, la nuova puntata. Che parla di decine di residenti tornati nella prima mattinata nella viuzza, con un presidio che andrà avanti giorno e notte. Il motivo è presto detto: stando alle notizie in loro possesso, domattina i tecnici della Wind torneranno per iniziare i lavori connessi all’installazione del tanto odiato ripetitore. E se non subito, lo faranno a breve.

Una sorta di colpo di mano che si spiega con un giudizio pendente dinanzi al Tar: lo scorso 3 ottobre si è pronunciato a favore della Wind, concedendo poi la sospensiva; la sentenza di merito, prevista entro il 4 dicembre e che potrebbe capovolgere tutto, non è ancora arrivata.

La paura, è quella di un improvviso blitz degli operai della società di telefonia, ad anticipare il possibile ribaltone.

Motivo per cui riecco notti all’addiaccio e turnazioni tra i dimostranti, con in prima linea sin dall’inizio l’associazione “Vivi le Querce” del presidente Antonio Lenti ed il consigliere comunale d’opposizione Giancarlo Di Manno, il quale ha perorato la battaglia degli abitanti della zona anche in qualità di legale. “Come ormai risaputo, la questione è legata alla salute della cittadinanza”, ha detto quest’ultimo direttamente dal presidio. “Fino alla nuova decisione del Tar, da qui non ci muoveremo”.