FORMIA, EMODINAMICA SALVA VITA A UN PAZIENTE: MA SOLO DI MATTINA …

E’ arrivata fin sulla scrivania del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la storia di L. S., cittadino formiano che ha visto la sua vita salvata solo qualche giorno fa grazie ad un tempestivo e salvifico intervento dell’emodinamica dell’ospedale Dono Svizzero di Formia.

*Il governatore Zingaretti*
*Il governatore Zingaretti*

A inviare la lettera con la ricostruzione della recente vicenda è stato il circolo del Pd Piancastelli-Diana di Formia, che grazie alla storia di questo paziente formiano ha colto l’occasione e preso spunto per riaccendere i riflettori sui problemi di orari dell’emodinamica.


Un servizio offerto solo part-time, che dovesse affrontare analoghe vicende in orari diversi non potrebbe la medesima garanzia di salvezza come nel caso di L. S. Ma veniamo alla vicenda: affetto da cardiopatia ischemica, L. S. si reca a Bergamo per sottoporsi ad un’angioplastica coronarica. Ha un’importante arteria del cuore che sta per chiudersi. A Bergamo dilatano l’arteria e impiantano uno stent. Si tratta di un piccolo cilindro cavo di metallo che tiene l’arteria pervia. Dimesso la domenica 10 novembre torna a Formia con la sua macchina. Lunedì mattina alle 8 e 30, mentre è in moto, avverte un dolore al torace che diviene via via più forte. Pensa ad un dolore articolare. Arriva dal dentista ma il dolore non si placa e così chiede di essere accompagnato al Pronto Soccorso di Formia.

*L'ospedale Dono Svizzero*
*L’ospedale Dono Svizzero*

I primi accertamenti evidenziano un ‘infarto acuto St Elevato in sede anteriore. Velocemente viene trasferito sul tavolo operatorio dell’Emodinamica che, fortunatamente essendo lunedì, è in attività. Lo stent impiantato a Bergamo non si è espanso e l’arteria si è chiusa. La riaprono e ottengono un buon flusso. Resta, però, una situazione delicata. L’arteria può richiudersi e allora a quel punto è necessario intervenire con un’operazione di by pass oppure di rimozione dello stent mediante “rotablator”. In questo caso azionando una specie di fresa si “erode” lo stent e le incrostazioni di calcio e poi s’impianta un altro stent. Il paziente è trasferito presso l’Unità Coronarica dell’Umberto I° di Roma dove rompono lo stent con il rotablator e impiantano un altro stent. Salvataggio riuscito.

*Francesco Carta*
*Francesco Carta*

“Naturalmente – commenta il segretario del circolo Francesco Carta – l’intervento dell’Emodinamica di Formia è stato decisivo. Un’ora dopo l’inizio dell’infarto il paziente è stato trattato con successo mediante angioplastica primaria. Se tutto ciò fosse accaduto nel pomeriggio o di notte, il paziente avrebbe dovuto essere trasferito all’Emodinamica di Latina con tempi notevolmente più lunghi, al di fuori di quelli stabiliti dai protocolli internazionali di diagnosi e cura dell’infarto acuto. E non è detto che ci sarebbe arrivato. Pertanto la rete dell’infarto dell’Asl di Latina per il trattamento dell’infarto ST elevato, che prevede il trasferimento dei pazienti del sudpontino all’Emodinamica del Santa Maria Goretti, quando quella di Formia è chiusa, non funziona. I pazienti del sud della provincia colpiti da infarto, se sottoposti al trasferimento a Latina, non potranno mai effettuare l’angioplastica primaria secondo gli attuali indirizzi terapeutici. E’ necessario prenderne atto e potenziare l’Emodinamica dell’Ospedale “Dono Svizzero” garantendone l’attività nelle ore diurne con guardia attiva e in quelle notturne e festive mediante pronta disponibilità”.