LA MAREGGIATA ERODE LE SPIAGGE DI SCAURI E MARINA

La mareggiata che ancora stamattina prosegue con violenza sul litorale di Minturno, tra Scauri e la foce del Garigliano, sta lasciando una traccia pesante.

Un segno indelebile a causa di onde alte e un libeccio che nella notte ha soffiato forte. Tanto forte da risucchiare metri di arenile, raggiungere stabilimenti, trascinare con se detriti e mettere in pericolo anche l’intervento di ripascimento effettuato una decina di anni fa tra Scauri e Monte d’Argento.


Ma le mareggiate stanno nell’ordine delle cose e alcuni operatori balneari previdenti hanno raccolto l’arenile intorno alle strutture per impedire che, proprio in occasioni come queste, il mare riducesse i lidi a “palafitte”. A volte, però, anche queste previsioni e precauzioni risultano insufficienti. Ci sono zone naturalmente più esposte, come la parte centrale di Scauri all’altezza del Lido Maria che da sempre resta flagellata dalle mareggiate.

Oggi il mare sembra aver annullato gli sforzi di ripascimento effettuati in un passato ancora recente. Gli addetti ai lavori sono certi, però, che quando il cattivo tempo sarà finito, il mare restituirà alcuni metri di spiaggia. Dall’Ardis di Roma, l’Agenzia regionale per la difesa del suolo, assicurano che l’intervento di posizionamento della sabbia effettuato anni fa ha tenuto “meglio delle previsioni” e che al momento non sarebbe necessario alcun tipo di intervento (almeno per quanto riguarda Scauri).

Eppure lo spettacolo che si presenta oggi agli occhi di balneari, ma anche pescatori o semplici amanti del mare di Minturno, è di grande sofferenza. Un dolore che tutti auspicano possa essere superato con la fine di questa ondata di maltempo che ancora tra oggi e domani potrebbe farsi sentire con violenza.

Di certo  nel tratto di costa compreso tra monte d’Argento e il Garigliano la situazione è più allarme. Questi “capricci” del tempo si vivono con il fiato sospeso, nella speranza che quando verrà attuato il progetto di ripascimento con il posizionamento dei pennelli le strutture non siano state troppo danneggiate.

La foce come di consueto ha “sputato” fuori detriti di vario tipo, ma il fiume per quanto un po’ gonfio sembra guardare con distacco alla prepotenza del mare. Un mare che sta rosicchiando poco a poco gli stabilimenti di Pantano Arenile, portando con se una bella fetta dell’economia di Minturno.