Sperlonga, fuoco contro l'imprenditore: l'ombra lunga dai Balcani

carabinieri-sperlongaPer trovare una spiegazione all’intimidazione di fuoco nei confronti del 55enne Gianfranco Riccardi, fondano trapiantato da una decina d’anni a Sperlonga, le forze dell’ordine guardano ad est della Penisola. Ai Balcani, per la precisione.

La ricerca delle motivazioni alla base del rogo doloso alle due Mercedes dell’imprenditore, porterebbe infatti ad una pista estera. Dietro gli incendi, potrebbe esserci la mano di alcuni stranieri provenienti appunto dall’area balcanica, anche se da anni residenti e ben integrati in zona.


Stando ai primi accertamenti dei carabinieri, ci sono buone probabilità che l’accaduto sia direttamente ricollegabile a vicende rientranti in ambito commerciale.

Chiusi anni fa i battenti del rinomato autosalone di famiglia, da qualche tempo Riccardi si è infatti reinventato – con buon successo, sembra – imprenditore nel settore dei carburanti. E’ tra i soci del sodalizio che gestisce alcune stazioni di servizio tra Sperlonga e Fondi.

Proprio la pista dei distributori di carburante è per adesso quella maggiormente battuta dagli investigatori. Nel recente passato, pare siano difatti sorti dei contrasti in merito alla gestione di uno di questi. Vicende di natura economica, sembra nate da un credito dell’imprenditore nei confronti di chi lo aveva in locazione. Forse una ritorsione dei debitori in seguito a tali dissapori, quindi.

Gli investigatori non si sbilanciano. Indizi utili alle indagini potrebbero giungere dai filmati dell’impianto di sorveglianza della zona in cui sono state appiccate le fiamme, via Fiorelle.

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