Priverno, conguaglio Tares. Scadenza prorogata al 22 dicembre

*Pierluigi Vellucci*
*Pierluigi Vellucci*

Il 24 ottobre 2013 il Senato ha approvato in via definitiva la legge di conversione del Dl n. 102/2013, tenendo fino alla fine i Comuni con il fiato sospeso. I tempi con i quali è maturato il decreto  – che riguarda, tra le altre cose, la Tares, la nuova tassa sui rifiuti – e la situazione normativa confusa da questo introdotta, ha indotto il Consiglio Comunale di Priverno, riunitosi lo scorso giovedì 28 novembre, a deliberare la proroga della scadenza dell’ultima rata di saldo e conguaglio della TARES dal 30 novembre al 22 dicembre 2013.

“Una decisione resa necessaria dai lunghi tempi impiegati dal Governo e dalle norme confusionarie appena introdotte – afferma l’assessore al Bilancio, Pierluigi Vellucci – che autorizzano nel 2013 l’applicazione di ben cinque diverse forme di tassazione sui rifiuti, tra cui la vecchia Tarsu e la Tares. Perciò, come Amministrazione, abbiamo deciso di prorogare la scadenza dell’ultima rata della Tares e, con molto senso di responsabilità, in un periodo di crisi in cui le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, abbiamo mantenuto le stesse tariffe stabilite in sede di approvazione di regolamento dalla precedente Amministrazione, senza aumentarle, nonostante la grave situazione finanziaria del Comune”.


Secondo l’assessore, la Tares non aggraverà la situazione economica delle famiglie: “In base alle simulazioni forniteci dalla Tre Esse, possiamo fare alcuni esempi: una famiglia di 4 componenti in 100 mq – che avrebbe pagato, con la TARSU, 190 euro – verrà a pagare, con la Tares, circa 40 euro in più; una famiglia di 4 componenti in 150 mq – che avrebbe pagato, con la TARSU, 285 euro – verrà a pagare, con la Tares, circa 25 euro in meno; una famiglia di 2 componenti in 80 mq – che avrebbe pagato, con la TARSU, 152 euro – verrà a pagare, con la Tares, circa 9 euro in meno. Diverso il discorso per gli esercizi commerciali, per i quali la situazione potrebbe essere un po’ più critica, ma vale per loro il discorso fatto in premessa: con molta responsabilità abbiamo mantenuto le stesse tariffe approvate dalla precedente Amministrazione, senza aumentarle, nonostante difficoltà economica dell’Ente”.

Non manca una chiosa sul decreto approvato dal Governo che di fatto rinvia, alla prossima legge di stabilità 2014, l’abolizione dell’Imu e l’entrata in vigore della cosiddetta service tax. Infatti, le nuove norme si limitano ad apportare alcune modifiche alla disciplina Imu e Tares, senza modificarne l’impianto portante.

“Questo – conclude Vellucci – genererà ulteriore confusione per l’anno prossimo e sembra proprio che la confusione debba essere il frutto del continuo compromesso tra i partiti che compongono il cosiddetto governo delle larghe intese. Tutto ciò scaricando responsabilità e disagi su comuni e cittadini”.