Fondi, Tfr bloccati per i lavoratori del Cedis: "Ennesima beffa"

cedisUna crisi che sta tenendo col fiato sospeso decine di lavoratori, quella del Cedis Izzi di Fondi. Gente che in qualche caso lavorava per gli Izzi da un trentennio e che adesso si vede sull’orlo del baratro.

Dopo le incessanti trattative tra le parti, inframezzate dalla protesta dello scorso 8 agosto fuori gli uffici di via Appia, ecco una nuova puntata.


Più di qualcuno dei lavoratori interessati, infatti, nonostante la crisi in corso vedeva nel soldi che sarebbero stati corrisposti col trattamento di fine rapporto un concreto spiraglio di luce, quantomeno per campare. Eppure, della “buonuscita” per ora neppure l’ombra: ci sono problemi di cassa.

A dirlo, una recente lettera in cui il presidente Mario Izzi spiega nel dettaglio gli importi che i lavoratori dovranno percepire a titolo di liquidazione.

“Al di là dei numeri largamente contestabili, si sottolinea che esistono problemi di cassa, e quindi le spettanze  verranno erogate a rate, oppure quando finiranno le problematiche di cassa”, spiega il dirigente provinciale Uiltucs Gianfranco Cartisano. Senza lavoro, senza salario e senza liquidazioni. “Liquidazioni che prima delle cessazioni e durante gli scontri abbiamo chiesto senza risposte. Sin dall’inizio della procedura abbiamo sollecitato a capire come mai il Cedis vuole interrompere i rapporti di lavoro senza chiedere la Cassa integrazione, senza dare dei tempi sulle liquidazioni. Rimango veramente esterrefatto dalla latitanza dimostrata dalla società, la quale ha sempre disertato anche il tavolo istituzionale al Comune. Una società – incalza Cartisano – che  sta dimostrando a tanti lavoratori di Fondi atteggiamenti incomprensibili, che per la nostra organizzazione hanno sicuramente altri obiettivi ed altre finalità. Dopo anni di lavoro è inaccettabile essere trattati con tali metodi. La Uiltucs attiverà immediatamente tutti gli strumenti per il recupero delle somme dovute. I lavoratori hanno bisogno dei loro soldi, soldi che – sentenzia – dovevano essere accantonati, messi da parte”.

foto(8)Dal sindacato, stigmatizzano poi la mancata ricollocazione dei lavoratori in altre società della famiglia Izzi, chiesta a più riprese. Oltre che una sorta di reinserimento “ad personam”: “La ricollocazione poteva dare delle risposte ad una parte dei lavoratori, non può essere solo per pochi prediletti”, afferma il dirigente provinciale Uiltucs. “Lo scontro è appena iniziato. In assenza di risposte sulle liquidazioni, ricollocazioni non condivise sui supermercati porteranno nuovamente a manifestare”.

Infine, dal sindacato una postilla sul seguito delle prese di posizione a favore dei lavoratori che, dalla piattaforma di Sabaudia a Fondi, gravitano attorno al Gruppo Izzi. Cartisano era infatti stato denunciato dal presidente Mario Izzi per diffamazione. “Il Giudice di Latina nel contempo ha emesso decreti ingiuntivi per i lavoratori rappresentati dalla Uiltucs, intimando il pagamento immediato”. Ingiunzioni che dunque per Cartisano “smentiscono palesemente le denunce del Cedis Izzi”.

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