Rapina alla Popolare di Fondi, sulle tracce del basista

*L'auto ritrovata*
*Il mezzo rinvenuto*

Nessun mozzicone di sigaretta, nessun indumento o altra traccia degna di nota. Solo degli stracci da lavoro che già si trovavano nel mezzo, e dunque appartenenti al proprietario alleggerito del furgoncino una decina di giorni fa.

Nel Fiat Doblò utilizzato per il colpo di venerdì alla Banca popolare di Fondi e poi abbandonato, gli specialisti della polizia scientifica hanno repertato solamente delle impronte digitali e poco altro.


Alle loro spalle, dopo l’assalto all’istituto di credito, i rapinatori fuggiti con un bottino da oltre 24mila euro – forse andato perduto per via di una mazzetta di contanti “civetta”- hanno lasciato una scia molto labile.

In attesa delle risultanze degli esami sui reperti inviati a Roma, che giungeranno tra qualche settimana, gli agenti del vicequestore Massimo Mazio continuano le proprie ricerche sulla base degli identikit stilati dopo la visione delle immagini delle telecamere e le deposizioni di impiegati e clienti presenti.

Ma da largo Evangelista non cercano solo loro. Si valuteranno anche i volti catturati dall’impianto di videosorveglianza nei giorni precedenti la rapina a mano armata. La figura di un basista residente in zona, o che comunque la conosce molto bene, è tutt’altro che flebile. Ed anzi gli investigatori ci stanno lavorando sopra alacremente. Dall’eventuale complice a queste latitudini, si potrebbe risalire ai tre che materialmente hanno agito.

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