Gaeta, il sindaco incontra l'autorità portuale: scoppiano le polemiche

Un incontro riservatissimo quello tra il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano e il presidente dell’autorità portuale Pasqualino Monti avvenuto giovedì nella Casa comunale. Un incontro nel corso del quale si sarebbe parlato del nuovo piano regolatore portuale in procinto di essere sdoganato e che di fatto sostituirà la versione del precedente progetto.

*Pasqualino Monti*
*Pasqualino Monti*

Quali siano i contenuti del piano regolatore al momento non è dato sapere, eppure in molti stanno già storcendo il naso, per usare un eufemismo, per il fatto di non aver assistito al coinvolgimento di nessuno degli organismi istituzionali relativamente alle varianti della portualità non solo di Gaeta ma dell’intero comprensorio. Come peraltro denunciato in un recente convegno dall’ingegner Di Marco che ha reso noto che ad esempio il pontile petroli sarà delocalizzato sul lungomare di Vindicio. Concetto ribadito anche dal consigliere Giuseppe Matarazzo che ha contestato il mancato passaggio in Consiglio comunale del progetto portuale. Insomma decisioni prese nell’intimità politica di alcune stanze del potere senza coinvolgimento della società civile, del Consiglio comunale e così via.


Ma chi più di ogni altro non accetta ciò che sta avvenendo sono gli operatori portuali dello scalo commerciale di Gaeta, presieduti da Damiano Di Ciaccio. Questi vanno da settimane urlando la propria preoccupazione per uno scarso coinvolgimento nelle decisioni che riguardano circa 400 occupati al porto. Come sconcertati sono rimasti a seguito delle dichiarazioni di Mitrano rispetto alla possibilità di convertire l’intero traffico merci del porto all’agroalimentare. A rincarare la dose sulle zone d’ombra che aleggiano su questo fantomatico nuovo piano regolatore, ci ha pensato l’ex vicesindaco ed assessore all’economia del mare di Mitrano Giovanbattista Balletta. Fatto fuori dal primo cittadino dopo scontri sul Pua.

*Giovanbattista Balletta*
*Giovanbattista Balletta*

“Gaeta non ha un porto – ha affermato – ma uno sgabuzzino pieno di cianfrusaglie che nessun altro porto vuole. Reputo l’atteggiamento del sindaco in merito alla questione dei rottami nel porto tardivo e irresponsabile limitandosi ad un scarno e fumoso comunicato. Doveva stare in prima linea e non giocare in terza, quarta battuta; sulla salute dei cittadini ha delle precise responsabilità a cui non può sottrarsi, e’ la legge che lo dice. Avrebbe dovuto chiedere lui degli approfondimenti per fare chiarezza sgombrando il campo a 360 gradi, non si può essere sindaco solo quando fa comodo.

Altro che crociere e traffici puliti, come ha affermato l’amministrazione comunale in un suo recente articolo. Nel comunicato non c’era una sola idea, progetto o proposta ma solo tanti luoghi comuni continuando a gettare fumo negli occhi evitando invece quelli che sono i veri problemi. Nel porto di Gaeta abbiamo lavori mai conclusi, indagini, denunce, rottami e carbone e nulla lascia presagire qualcosa di nuovo anzi la realtà portuale diventa, giorno dopo giorno, sempre più povera prendendo schiaffi a destra e manca. Le uniche attenzioni dell’Autorità Portuale e del Comune sono rivolte esclusivamente a interventi di facciata come aiuole e marciapiedi che non producono un solo posto di lavoro anzi li creano per ditte non di Gaeta.

Non si può continuare a tacere, questo modo di procedere nuoce pesantemente alla città dove attualmente trovano impiego 3 ragazzi su 10 e molti altri, purtroppo, hanno perso il posto di lavoro. L’amministrazione e’ impegnata a stilare un nuovo piano regolatore del porto quando nello scalo commerciale, credo sia opportuno ricordarlo, la dignita dei lavoratori portuali continua ad essere calpestata. Non esistono bagni, un posto dove poter consumare un pasto in maniera dignitosa e una doccia dove potersi lavare dopo aver scaricato il carbone per l’intera giornata. Un piano regolatore si realizza attraverso una visione logistica importante e non attraverso quattro concessioni su misura”.