Cisterna, torna l'incubo dei furti. Nei giorni scorsi colpite anche le periferie

Borgo FloraCisterna torna a fare i conti con le bande di ladri e rapinatori che operano sul territorio.

Dopo la violenta rapina a mano armata verificatasi venerdì sera in una tabaccheria del centro storico, le notti scorse sono state le periferie a fare i conti con la criminalità locale.


Tentativi di furti, effrazioni e danneggiamenti che stanno esasperando i cittadini tanto da spingerli ad organizzare, per il periodo natalizio, delle vere e proprie ronde.

Al momento si tratta solo di sfoghi raccolti fra i residenti, ma nelle località di Cerciabella, Borgo Flora e Le Castella il problema degli assalti delle bande di ladri che bazzicano il Comune pontino è vissuto con grande apprensione.

Problemi anche nella zona artigianale, dove molti imprenditori chiedono maggiore sicurezza e controlla in un’area vasta ed incredibilmente abbandonata a se stessa nonostante si trovi vicina al centro.

“Ultimamente – commenta il segretario dell’IDV Cisterna, Carlo Buonincontro – il problema della Sicurezza dei cittadini sta diventando sempre più urgente. Sono tanti i cittadini, anche negozianti o artigiani che denunciano un aumento della microcriminalità. Non c’è la Percezione di sicurezza e di protezione da parte della gente. Noi da anni ci impegnamo anche su questo settore, facendo riunioni, convegni, proteste, petizioni ed incontri pubblici. Attualmente stiamo girando le periferie abbandonate della Città, per ascoltare le loro problematiche. Domenica 15 dicembre saremo nel Quartiere di Sant’Ilario (zona Piano Rosso), dove una settimana fa è stato commesso un omicidio e dove nelle vicinanze ci sono i famosi terreni confiscati alla camorra. Noi ci andremo a portare la nostra solidarieta’, ad ascoltarli, come gia’ fatto in tempi passati e soprattutto a portare le nostre idee e proposte. Molti semplici cittadini subiscono in silenzio questo stato di cose. Qualcuno ha il coraggio di denunciarle pubblicamente – conclude Buonincontro – qualcun altro invece (come il negoziante di Piazza San Pietro) subisce in silenzio forse per paura di ritorsioni”.