Dalle associazioni la proposta di un Museo sulla guerra di Aprilia

Aprilia nel 1944
Aprilia nel 1944

Dall’associazionismo la proposta di istituzione di un museo sulla guerra vissuta da Aprilia a seguito dello sbarco di Anzio. L’idea è stata lanciata durante  una conferenza organizzata dall’Associazione Prisma in collaborazione con “The Factory 1944” dal titolo “Operazione Shingle”, ospitata dal Comitato di Quartiere di Aprilia Nord, sabato scorso.

Un appuntamento con una  storia obliata dal tempo e dalla “incapacità” degli apriliani di fermarla, accudirla e trasmetterla, ma di cui si sente addosso ancora l’odore acre della polvere da sparo dei cannoni e il clangore delle schegge sugli elmetti dei soldati. Una storia terrificante ricordata dalla poesia recitata da Anna Maria Amori e da quella che varia dai colori più cupi della guerra a quelli dell’arcobaleno della pace, recitata dalla voce di Chiara Giglio. La conferenza, presentata da Marina Cozzo, ha richiamato tanta gente di Aprilia e non solo: la sala del quartiere Aprilia Nord era gremita di uomini e donne di ogni età, attenti e colpiti delle notizie che si andavano divulgando e tra questi: l’Assessore alla cultura Francesca Barbaliscia, il Comandante del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia Andrea Mommo, il sindaco di Ardea Luca di Fiori, il vicesindaco di Lanuvio Maurizio Santoro, il responsabile del Settore Turismo della Confindustria di Latina Sergio Avienzo e il Produttore Esecutivo di RAI 3 Danilo Leonardi.


Il coordinatore del team, Alfonso Perri, ha gettato l’ipotesi di creare un museo per evocare e fermare nel tempo quel segmento storico che va dal gennaio al maggio del 1944, così come in molte località già esiste (in Normandia venne istituito già nel 1945!), sia per dare un riferimento storico permanente per i posteri apriliani, sia per donare Aprilia di una vocazione turistica inattesa ma meritata. Il 25 aprile 1936, Mussolini tracciò il solco della città di Aprilia «con il simbolo del rito romano». Ma poi scoppia il conflitto mondiale più devastante di tutti i tempi e quel piccolo borgo rurale diventa terreno di battaglia. I pochi edifici e la sua pianta (il chiuso nucleo centrale edificato in mattoni rossi, che dall’alto dei ricognitori aerei doveva sembrare una fabbrica) le fecero conferire dagli alleati americani l’appellativo di “The Factory”.

In seguito allo sbarco alleato, ad Anzio e Nettuno (gennaio 1944 – definito Operazione Shingle) Aprilia venne bombardata e il centro urbano fu raso al suolo. Terminata la guerra, cominciarono i lavori di ricostruzione della città che era ridotta ad un cumulo di macerie e da quelle macerie poi è risorta come l’araba fenice, divenendo una delle città più popolose del Lazio.