Unadis, "Agenzie fiscali, attribuzione degli incarichi e atti assolutamente legittimi"

unadisI dirigenti pubblici, nel periodo in cui il Paese si trova in una profonda crisi sociale e politica, continuano ad essere oggetto di critiche ad ogni livello. Nonostante, fra mille difficoltà e nell’indifferenza generale della politica, svolgano funzioni di altissimo rilievo con elevata professionalità. Nei giorni scorsi si è moto discusso sulla vicenda che vede coinvolti i funzionari delle Agenzie Fiscali, incaricati di funzioni dirigenziali. Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche gli atti dei funzionari incaricati sarebbero illegittimi.

Unadis, l’unione nazionale dei dirigenti dello Stato – unico e solo sindacato che tutela esclusivamente la dirigenza pubblica – non può più restare in silenzio, di fronte agli attacchi ora politici, ora mediatici a cui una intera categoria è quotidianamente sottoposta. Spesso e volentieri con notizie false e infondate che tendono a generare ancora più caos fra i lettori, già disorientati dal complesso e preoccupante periodo storico che stiamo vivendo. Tuttavia, non ci tiriamo indietro e crediamo nel confronto.


Ecco spiegato il motivo per il quale sentiamo l’esigenza di dire la nostra e di fornire informazioni esatte e utili ad un approfondimento, rispetto alla legittimità degli incarichi attribuiti e degli atti emanati dagli uffici delle Agenzie Fiscali, che rivestono un ruolo strategico per lo Stato.

Le Amministrazioni Pubbliche, come noto, non sono nella possibilità, da diversi anni, di bandire procedure concorsuali per il reclutamento di Dirigenti Pubblici e tra queste non fanno eccezione le Agenzie Fiscali, le quali, per assicurare il regolare svolgimento delle attività degli Uffici, hanno dovuto conferire incarichi dirigenziali a propri funzionari. È doveroso specificare che si tratta di funzionari scelti con specifiche procedure selettive interne, le cui competenze professionali e l’attitudine a svolgere funzioni di maggiore responsabilità sono state sperimentate sul campo. La loro nomina risponde all’esigenza di reclutare candidati, non solo sulla base di conoscenza teoriche ma soprattutto sulla base della loro capacità di governare il contesto nel quale tali conoscenze devono trovare applicazione. L’attribuzione degli incarichi dirigenziali non è illegittima ma avviene in virtù di disposizioni regolamentari e legislative: da ultimo, l’art. 8, comma 24 del decreto legge n. 16/2012, convertito dalla legge n. 44/2012, rende validi, fino all’espletamento delle procedure concorsuali, gli incarichi dirigenziali attualmente affidati e prevede che altri potranno essere affidati in relazione al tempo necessario per la copertura dei posti vacanti, tramite le stesse procedure concorsuali. Su tale norma la Corte Costituzionale è chiamata a esprimersi. Ma, quand’anche dovesse giudicare quest’ultima incostituzionale, ciò non avrebbe effetti sulla legittimità degli atti emanati dagli incaricati delle Agenzie. Infatti, secondo la giurisprudenza amministrativa (Sentenze del TAR e del Consiglio di Stato lo confermano), anche se la nomina di un soggetto dovesse risultare illegittima e, dunque, annullata, gli eventuali atti adottati da tale soggetto restano efficaci, essendo di norma irrilevante verso i terzi il rapporto in essere tra la Pubblica Amministrazione e la persona fisica dell’Organo che agisce.

“Ritengo opportuno – afferma il segretario generale di Unadis, Barbara Casagrande – che ci si interroghi su un tema tanto delicato, come quello dell’accesso alla Dirigenza Pubblica. Per Unadis il concorso, previsto dall’art. 97 della Costituzione, è la via principe. Ma anche altre procedure, purché selettive e comparative, meritano rispetto! Le Agenzie Fiscali, con le procedure sopra descritte, hanno mantenuto un elevato livello di servizio e fatto importanti passi avanti nella lotta all’evasione e all’elusione fiscale. A chi conosce le Pubbliche Amministrazioni non sarà difficile riconoscere che le Agenzie Fiscali sono tra le Amministrazioni Pubbliche più efficienti. Interroghiamoci, piuttosto, sull’incentivo che occorre dare a chi da anni opera con risultati positivi, se vogliamo una PA realmente meritocratica”.

In questo scenario, dunque, non è tollerabile che altri sindacati – che non tutelano e probabilmente non conoscono la dirigenza – mistifichino la realtà, per qualche piccola rivalsa personale.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Consiglio di Stato, “Nulli gli atti di Agenzia delle Entrate ed Equitalia” – 10 dicembre -)