Danilo Calvani grida al complotto tra i Forconi. “Traditori”, li chiama l’agitatore pontino

*Danilo Calvani*
*Danilo Calvani*

Non più agricoltore, ma leader. Non più sconosciuto capopopolo degli agricoltori pontini, ma unico portavoce del verbo del cambiamento a livello nazionale. Non più agitatore in grado di riempire qualche piazza di Latina con i trattori, ma capo di un movimento in grado di riempire le piazze di mezza Italia. E tutti gli altri? I Forconi della prima ora? Traditori. Gente manovrata dall’alto. In poco più di un mese ne ha fatta di strada il pontino Danilo Calvani.

In pochi ricordano l’uomo che nel capoluogo pontino lottava contro Equitalia e il Fisco che stritola le aziende agricole, quello che proprio per tali ragioni l’azienda l’aveva persa. Tutti conoscono l’agricoltore fattosi leader, che è costantemente sotto i riflettori delle telecamere, viene fotografato mentre si allontana dalle manifestazioni in Jaguar e ora, come ogni numero uno che si rispetti, ha anche l’ufficio stampa. Ebbene sì. Proprio ricorrendo a un ufficio stampa oggi Calvani ha diffuso una nota con cui denuncia un complotto all’interno dei Forconi. Il portavoce del Coordinamento 9 dicembre, quello che ha provato a paralizzare l’Italia un mese fa e poi una volta arrivato a Roma, anziché dare la spallata al Governo, ha fatto flop, ha sostenuto che attorno al movimento è stata messa in atto una “strategia della confusione, con cui altri movimenti manovrati forse dall’alto stanno cercando di confondere l’opinione pubblica, in modo di amministrare meglio il malessere popolare e magari sedarlo”.


La goccia che ha fatto traboccare il vaso viene indicata dal pontino nella decisione presa da alcuni aderenti alla mobilitazione di registrare il simbolo e sfruttare il nome del comitato per “farsi il partito politico”. I traditori, li definisce Calvani. E le prime critiche si appuntano sui Forconi della prima ora, quelli a cui poi il pontino ha fatto ombra: Mariano Ferro, Lucio Chiavegato e Giovanni Zanon. A sentire l’agricoltore fattosi leader sembra proprio che un movimento anticasta sia finito nei giochi classici dei Palazzi. Non stupisce a questo punto che, proprio come accade nei partiti quando arrivano le scissioni, scatti l’annuncio del ricorso alle vie legali. Calvani quanti hanno registrato il simbolo del coordinamento e quanti ne hanno sfruttato il nome vuole portarli in tribunale. L’accusa? “Appropriazione dell’identità a danno della sede pubblica”.

Gli annunci infine sono anche da Calvani di lotta: il 10 gennaio manifestazione davanti alle Prefetture italiane e denuncia del Governo per istigazione a delinquere e il 18 manifestazioni in tutte le regioni. I confini di Latina vanno ormai stretti al portavoce del coordinamento. Lui è il Danilo nazionale.

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