Gaeta, raccolta differenziata. Pronto il ricorso del Cns contro l’assegnazione

differenziataC’era da aspettarselo, non solo perchè ormai il bando per l’affidamento della gestione dei rifiuti a Gaeta vive una specie di maledizione, ma perché la ditta sconfitta, la Cns, starebbe per presentare ricorso. La voce è per ora solo una indiscrezione che trova conferme, eppure non c’è ancora nulla di ufficiale. L’espletamento è avvenuto e a vincere l’appalto di circa 30 milioni in sei anni, con una possibile proroga di tre, è stata la Ecocar che sarà responsabile anche dell’inizio dell’era della differenziazione del rifiuto anche a Gaeta. Ma in già in sede di apertura delle buste, quella relativa ai requisiti tecnici, quindi la prima fase, proprio la Cns aveva sollevato eccezioni sulla regolarità dell’offerta della Ecocar.

Legittimità minata da una registrazione alla Camera di Commercio di Latina avvenuta appena dieci giorni prima della scadenza per la presentazione delle offerte. Mai maturati dunque i tre anni richiesti dal bando nel campo della differenziazione del rifiuto. Era tutto finito nelle mani dell’avvocatura comunale che, visto l’epilogo, ha risolto con un nulla di fatto. La stessa Cns, tuttavia, presentava profili di irregolarità visto che ha mancato con notevole ritardo la linea limite per effettuare il sopralluogo tecnico come richiesto da capitolato. Una situazione paradossale che sembrava andare perfettamente controcorrente rispetto agli inviti dell’assessore all’ambiente Vona che aveva auspicato una maggiore attenzione delle ditte aspiranti, nel rispetto della regolarità della composizione delle offerte per scongiurare nuovi annullamenti nell’affidamento.


*L'assessore Vona in un'immagine insieme al sindaco Mitrano*
*L’assessore Vona in un’immagine insieme al sindaco Mitrano*

Eppure oggi Gaeta ha una ditta vincitrice. Va detto, inoltre, che a complicare la situazione ci si mette anche un rapporto parentale, quello tra il funzionario responsabile del servizio igiene del Comune di Gaeta, il geometra Pasquale Petrone, e la compagna Mafalda Ciccolella, che oggi riveste l’incarico di responsabile del servizio nella società Ecocar. Insomma il primo dovrebbe essere colui il quale controlla scrupolosamente che la ditta affidataria adempia con efficacia tutti gli impegni illustrati nel capitolato, mentre la seconda è la sua referente aziendale. Mai i due, però, fino ad oggi si erano trovati a veder sovrapposti il rapporto umano con quello professionale, sin da quando la Ciccolella ha iniziato il suo incarico nella vecchia Cic poi divenuta EgoEco.

Nulla di illegittimo, evidentemente, semmai, più che altro, di inopportuno, visto che il primo dovrebbe essere il “cane da guardia” della seconda, affinchè tutto avvenga a beneficio dell’intera comunità che, inoltre, proprio da quest’anno ha visto salire le tasse sui rifiuti.

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