“Comandante ‘perseguitata’ dal Comune di Sperlonga”. Le motivazioni della condanna di Cusani, Scalingi, Caputo e De Vito

*Il Comune di Sperlonga*
*Il Comune di Sperlonga*

Una vera e propria persecuzione quella subita al Comune di Sperlonga dall’allora comandante dei vigili urbani, Paola Ciccarelli. E tutto soltanto perché non aveva voluto chiudere gli occhi davanti ad alcuni abusi edilizi e seguire gli ordini di Palazzo.

Con queste convinzioni, espresse nelle motivazioni della sentenza appena depositate, il Tribunale di Latina ha condannato l’ex sindaco della cittadina e ormai anche ex presidente della Provincia, Armando Cusani, Rocco Scalingi, all’epoca assessore e ora primo cittadino, a un anno e due mesi di reclusione, a un anno e tre mesi di reclusione il direttore generale Carmine Caputo, a un anno e un mese l’assessore Gerardo De Vito e assolto la funzionaria Alessandra Faiola.


Una sentenza che, unita a quella sugli abusi nell’hotel, ha portato ad applicare a Cusani la legge Severino e a costringerlo ad abbandonare la poltrona in via Costa.

Il giudice Simona Santaroni ha motivato il provvedimento e ricostruito i fatti in quaranta pagine. “Cusani e Caputo – ha specificato il giudice Santaroni – hanno esercitato i loro poteri per finalità diverse da quelle della propria funzione, allo scopo di esautorare la Ciccarelli delle proprie mansioni, ponendo in essere una serie di condotte, sistematiche e protratte nel tempo, tese a realizzare sul piano lavorativo il suo totale demansionamento e sul piano personale la sua mortificazione morale e la sua emarginazione, cagionandone in tal modo un danno ingiusto per non aver ella seguito le proprie indicazioni/pressioni su come svolgere il suo incarico”.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Vicenda Ciccarelli a Sperlonga, condannati Cusani, Caputo, De Vito e Scalingi. Assolta Faiola – 30 ottobre 2013 -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Vicenda Paola Ciccarelli, chiesta la condanna per Cusani e gli altri quattro coinvolti – 23 ottobre 2013)