Monte San Biagio, la serra diventa carrozzeria: blitz del Nipaf nell’area protetta della Sughereta

*La "serra" sequestrata dal Nipaf*
*La “serra” sequestrata dal Nipaf*

Una carrozzeria perfettamente funzionante, sorta dove doveva invece esserci una serra di ultima generazione. Nel bel mezzo di un’area di gran pregio naturalistico altamente vincolata, con un indice di edificabilità pari allo 0,001. E per di più con permessi ottenuti in maniera ‘tarocca’.

Succede a Monte San Biagio, nella zona della sughereta di San Vito, una delle più importanti dell’intera Penisola. A scoprire e sequestrare la carrozzeria fantasma, nella giornata di mercoledì, gli uomini del Nipaf.


Sulla carta, in quell’area isolata c’era un impianto di idrocoltura, innovativo e soprattutto ecosostenibile. O almeno parlavano di “coltura idroponica” i carteggi presentati e poi approvati dal’ufficio tecnico del Comune. E invece nel sito di via la Vecchia si aggiustavano le macchine, con gli oli esausti ed altri sversamenti smaltiti chissà dove.

*Il decreto di sequestro*
*Il decreto di sequestro*

La carrozzeria abusiva, con annesso prefabbricato, si estende su circa 300 metri quadrati. Ad essere denunciato per abuso edilizio e cambio di destinazione d’uso, un 56enne monticellano. Il quale, per la cronaca, è intestatario di una nota ditta di movimento terra. In Comune, per ottenere il placet amministrativo, l’uomo aveva presentato una precisa relazione agrotecnica.

Apposti i sigilli, gli specialisti della forestale stanno ora indagando per accertare eventuali altre responsabilità legate tanto alla produzione della relazione, quanto all’iter burocratico seguito.