Di ritorno dalla trasferta a Berlino per la più importante fiera internazionale dell’agroalimentare, la ‘Fruit logistica’, Enzo Addessi rimane saldo sulla poltrona. Nessun cedimento, da parte dell’amministratore delegato della Mof spa. Ed anzi la voglia di mettere per la prima volta le cose in chiaro a livello ufficiale, dopo le ultime, travagliate settimane vissute dal Gigante verde di viale Piemonte, vicino al collasso.
Con lucidità, Addessi analizza punto dopo punto situazioni diverse ma comunque riconducibili ad un unico fronte: i guai del Mercato.
La kermesse tedesca – Parte proprio dal viaggio lavorativo appena terminato, l’ad fondano. E lo fa, scansando le polemiche sull’opportunità di una sua presenza all’evento fieristico, proprio mentre il Mof affogava: “Quando si fa impresa non ci si può fermare passivamente davanti a difficoltà pur importanti ma comunque contingenti, ma, al contrario, si deve proseguire con maggior forza a ricercare obiettivi di crescita e di sviluppo. E poi il Mof dispone di più che validi amministratori, dirigenti e collaboratori nonché di operatori responsabili ed accorti che ben hanno saputo gestire le difficoltà del momento in mia assenza”.
Debiti e dietrofront – Di seguito, Addessi passa in rassegna le criticità più impellenti del Mof. Iniziando dalla montagna di fatture non pagate alle società esterne che lavorano nell’ambito di viale Piemonte. Debiti che, con l’incombente intervento dell’Asl per motivi igienici, avevano addirittura portato allo spauracchio-chiusura: “Grazie alla piena disponibilità, che mi sento di dover ringraziare pubblicamente, dimostrata sia dalle imprese coinvolte che dagli stessi sindacati dei lavoratori, posso confermare che venerdì scorso la ditta Ambroselli ha ripreso la normale attività di pulizie, così come le altre aziende appaltatrici, come la Italpol, hanno assicurato la piena continuità dei propri servizi. Ho altresì assicurato loro che dalla prossima settimana verranno pagate mensilmente le fatture correnti, mentre per gli arretrati verrà predisposto un piano di rientro graduale anche in ragione delle intese che nei prossimi giorni dovranno certamente essere convenute con la Regione relativamente alle somme comunque ancora dovute a seguito della intervenuta decisione arbitrale”.
Il contenzioso – Già, il lodo arbitrale. Relativo all’annosa controversia tra via della Pisana e la Imof spa, vedeva in ballo un gioco di dare ed avere di milioni d’euro: su un piatto della bilancia, le somme dovute dalla Regione alla Imof spa per il restyling del vecchio mercato, di proprietà regionale; sull’altro, quelle dovute dalla Imof alla stessa Regione sotto forma di canoni per la concessione d’uso del vecchio immobile.
Gli effetti del lodo sono stati sì sfavorevoli alla macchina-Mof, ma in misura molto minore rispetto a quanto si pensava inizialmente. “Al 31.12.2013 – dice Addessi – la Imof spa dichiarava di dover ricevere dalla Regione la somma di 8 milioni 800mila euro più oneri e di dover pagare un canone di 103mila euro mentre, al contrario, la Regione rivendicava un canone di un milione 45mila euro. L’arbitrato ha confermato che la Regione deve pagare effettivamente alla Imof 8milioni 800mila euro ed ha indicato il canone in 340mila euro. Ne consegue, in ogni caso, che vi è una differenza assai consistente a favore della Imof spa che, per quanto mi è stato riferito, la Regione ha già previsto nel prossimo bilancio 2014, per la cui regolarizzazione si procederà certamente nei prossimi giorni”.
Stop al mutuo ‘solidale’ – Una bella boccata d’ossigeno. E, pare, non l’unica. “La Mof spa, società di gestione del Mof, si è ritrovata nelle note difficoltà finanziarie per il solo fatto di aver prestato garanzia sul mutuo concesso alla Imof spa per la ristrutturazione del vecchio mercato e pertanto è stata costretta a pagare direttamente le rate del mutuo che la Imof non riusciva a pagare per i mancati pagamenti della Regione. Al 31.12.2013 è scaduta l’ultima rata di mutuo, per cui la Mof spa potrà finalmente affrancarsi da tale obbligo, poiché le eventuali differenze finanziarie in capo alla Imof spa dovranno essere risolte dagli azionisti di quest’ultima nell’ambito dei patti societari e di sindacato tra di essi stipulati”.
Fuori dall’abisso – Crisi vicina al termine, dunque? A sentire l’amministratore delegato Addessi, sì. A dispetto dell’allarmata lettera inviata nei giorni scorsi al presidente Zingaretti a nome degli operatori, che parlava senza mezzi termini di chiusura dietro l’angolo. “Non appena si sarà regolarizzata definitivamente la partita dare-avere tra la Imof spa e la Regione, la Mof spa tornerà nella piena regolarità amministrativa e finanziaria e potrà certamente soddisfare le aspettative dei creditori. Ma, soprattutto, potrà ridare immediato impulso alle attività di sviluppo sinora appesantite dalla crisi generale ed a maggior ragione soffocate dalla progressiva mancanza di risorse generata dalla irrisolta controversia Imof-Regione”.
Dimissioni e claque – Illustrate le questioni cruciali legate a doppio filo alla sopravvivenza del Mof, Enzo Addessi passa infine al contrattacco. E punta il dito contro i detrattori che, nel corso degli ‘stati generali’ del Mof, lo scorso 4 febbraio, lo avevano contestato fino a chiederne le dimissioni: “La richiesta non è venuta dagli operatori azionisti, ma da un consigliere comunale presente in sala, Arnaldo Faiola, al quale è stato consentito di partecipare e di prendere la parola pur non avendone diritto. Peraltro non è la prima volta che il consigliere Faiola si rivolge nei miei confronti in questo modo”. Non era solo, il battagliero Faiola. Con lui, la “sua piccola claque”, sottolinea Addessi.
“Gli operatori azionisti, ai quali solo io debbo rispondere, sanno perfettamente che l’incarico che ricopro mi è stato da essi affidato e che essi soltanto hanno il diritto di potermelo revocare in qualsiasi momento”.
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